LECCO – “Al Bione servono innanzitutto spogliatoi, campi sintetici e controlli di sicurezza”: così Emilio Minuzzo, 22 anni, candidato del Nuovo Centrodestra alle elezioni del 31 maggio, sintetizza le principali esigenze del centro sportivo comunale che lascia intendere di conosce bene perché per anni è stato arbitro di calcio.
“Sono anni, ormai, che la manutenzione dei campi è nulla – spiega Minuzzo – Con il risultato che il terreno è impraticabile, le reti rotte, gli spogliatoi (a parte quelli del campo uno) sono baracche di lamiera, con attrezzatura improbabile e sanitari inqualificabili. Il risultato? Quando piove troppo è necessario ricorrere alle carriole piene di sabbia per riempire i buchi formati dall’acqua, mentre le società che usano il campo sono passibili di sanzioni da parte della giustizia sportiva a causa di queste e altre pecche del centro”.
Altra falla è sull’ingresso: “Non c’è nessuna forma di controllo – prosegue Minuzzo – Il che significa totale assenza di sicurezza, perché potrebbe entrare chiunque, malviventi compresi. Senza contare il danno economico derivante dal fatto che chi vuole può allenarsi, lavarsi nelle pur fatiscenti strutture e… andarsene senza aver versato un solo euro (la tariffa è di 2,5 euro). Denaro che potrebbe essere fondamentale per una manutenzione costante e puntual”e.
Per rimettere in sesto il Bione, per l’esponente di NCD, servono “almeno due campi sintetici, due in erba (ma vera, non i quattro ciuffi spogli che ci sono ora), spogliatoi in muratura con servizi igienici degni di questo nome”. Come affrontare queste spese? “Attraverso la partecipazione ai bandi, innanzitutto regionali, e poi tramite la collaborazione tra pubblico e privato”.
Altri interventi necessari riguardano il sottopasso, con le ragnatele e non illuminato, la piscina e i relativi spogliatoi e “la pista di atletica (piena di buchi e, la sera, completamente al buio). “Il Bione è stato completamente dimenticato da Brivio e compagnia. Dev’essere una priorità restituirlo ai cittadini”, conclude Minuzzo.