MILANO – Con 52 voti a favore e 9 contrari la Lombardia dà il via libera per legge ai saldi del “Black Friday”.
Modificando il testo unico del commercio, il parlamento lombardo ha deciso di mettere a norma una consuetudine già avviata in moltissimi Comuni ma che, in assenza di un provvedimento ad hoc, aveva in più occasioni comportato multe salate per i negozianti che avevano promosso il “venerdì nero”, anticipando di fatto il periodo dei saldi.
Il relatore del provvedimento è stato il Consigliere Pietro Foroni (Lega Nord), presidente della Commissione Attività Produttive.
“La Lombardia accoglie con favore le richieste dei commercianti e delle associazioni di categoria e con questa legge si tiene al passo con i tempi – ha detto Foroni in Aula – La Regione ha il dovere di tutelare il commercio di vicinato dalla concorrenza, spesso sleale, delle multinazionali dell’e-commerce, un settore questo che dovrà necessariamente essere al centro di una futura riflessione legislativa”.
Con la legge approvata oggi in Aula saranno consentite vendite promozionali in occasione del cosiddetto “Black Friday”, che cade l’ultimo venerdì di novembre, generalmente tra il 23 e il 29 del mese.
In Aula l’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Parolini, ha spiegato come la scelta di autorizzare il Black Friday sia condivisa da tutte le regioni anche per non creare forme di concorrenza sleale a livello territoriale.
Durante il dibattito in Aula, Dario Violi ha motivato il voto contrario del Movimento 5 Stelle sostenendo che la legge mascheri una generica liberalizzazione dei saldi.
Daniela Mainini (Patto Civico), condividendo le finalità del provvedimento, ha auspicato un lavoro più ad ampio spettro sul settore del commercio.
A favore del provvedimento, alla luce del percorso di confronto e di ascolto fatto in Commissione, si è espresso Mario Barboni (PD), chiedendo però attenzione alla durata dei pre-saldi per non danneggiare i piccoli commercianti.
Sostegno al provvedimento che favorisce il lavoro del commercio tradizionale è stato espresso da Giampiero Reguzzoni (Lega Nord) e Riccardo De Corato (FdI).