CALOLZIO – L’alienazione delle quote di partecipazione di Ausm, l’azienda unica dei servizi municipalizzati calolziese, in Acel Service, è stato questo l’argomento al centro della commissione affari e bilancio, svoltasi nella serata di martedì. L’amministratore unico Andrea Bonaiti: “nessuna scelta campata per aria”.
La seduta era stata richiesta dal capogruppo per Lega Nord, Marco Ghezzi, che poche settimane fa aveva parlato di “ennesimo atto di arroganza da parte della maggioranza” in seguito alla delibera, approvata il 18 ottobre scorso, dalla giunta Valsecchi, senza il passaggio in consiglio comunale, con la quale si autorizzava una perizia, il primo passo verso la vendita del 4,54% di azioni in Acel Service, percentuale dal valore stimato fra 60 e 80 milioni di euro.
“Vista la comunicazione pervenuta da Ausm srl con la quale si chiede di autorizzare le procedure per l’individuazione del perito e del professionista che redigerà il bando per la cessione attraverso una procedura ad evidenza pubblica, della quota che Ausm detiene in Acel, pari al 4,54% del capitale sociale”, nello specifico è stato proprio questo stralcio della delibera il vero punto focale del dibattito, con i vari consiglieri di minoranza che vi hanno letto una decisione, ovvero quella di vendere, già presa dalla maggioranza, senza l’opinione dell’intero consiglio.
“Se si è deciso per il bando, si è decisa anche la vendita – ha commentato Ghezzi, per il quale alla luce della legge Madia non s’imporrebbe neanche più la necessità di portare alla morte la società– ma così s’incorrerebbe in danno erariale, è questo il punto che contesto e ne chiedevo il passaggio in consiglio comunale”. “Ho dato questo passaggio per scontato, basta che mi chiediate e si chiarisce subito, non applicherò questo passaggio, butteremmo via dei soldi” ha risposto l’avvocato Andrea Bonaiti, amministratore unico di Ausm. Mentre per il segretario comunale l’intenzione dell’amministrazione risultava chiara successivamente, quando si scrive che “il bando è subordinato alla preventiva accettazione della vendita da parte del consiglio”.
In accordo con il capogruppo di Lega Nord anche il consigliere Eleonora Rota della Casa delle Sinistre, che ha chiesto maggiore trasparenza e coinvolgimento, “ci siamo trovati la comunicazione di una delibera in cui si dava avvio ad una procedura di cui fino ad oggi non si era mai parlato, l’obiettivo della dismissione di Ausm, è sempre stato chiaro, ma a riguardo della vendita delle partecipate si era deciso altro in programma elettorale, eravamo consapevoli che fossero una risorsa per il comune, mi auguro che vengano rispettate le procedure, e rimango sconcertata delle offerte che arrivano, senza data e con un prezzo che spero non rimanga quello di riferimento”, ha concluso il consigliere in riferimento all’offerta messa sul tavolo dall’azienda italo-tedesca Canarbino Spigas.
“Ho incontrato l’amministratore e il presidente del gruppo (Canarbino Spigas, ndr), fornitore e cliente di Acel, che sarebbero interessati a rilevare la quota – ha detto Andrea Bonaiti, spiegando come la proposta non potrà essere presa in considerazione perché in scadenza il 30 novembre- l’offerta è di 2 milioni e 170mila euro, ma non ha cambiato le precedenti intenzioni, la procedura di evidenza pubblica andrà comunque fatta” ha concluso l’amministratore unico, sottolineando che “anche se all’apparenza certe scelte sembrano campate per aria, non è così, c’è dietro un tentativo di scegliere la via migliore, da un anno a questa parte nessuno mi chiama, sono a disposizione della maggioranza e della minoranza, se avete un dubbio parlatene con me”.