Calolzio, i ragazzi delle medie ricordano l’orrore dell’Olocausto

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CALOLZIO – Un momento per ricordare, perché non si dimentichi la follia nazista e non appaia troppo lontano nel tempo l’orrore dei campi di concentramento, quello organizzato dai ragazzi delle scuole medie Alessandro Manzoni e Caterina Cittadini presso il parco Allende nella mattinata di venerdì, la giornata internazionale per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto.

Alessio Tonioni, sindaco del consiglio comunale dei ragazzi

 

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz; “ormai c’è solo la speranza, la speranza di un mondo migliore e i ricordi…” leggono oggi, 72 anni più tardi, i giovani studenti della scuola secondaria, che hanno organizzato in prima persona il momento di raccoglimento, “siamo qui oggi per non dimenticare, perché fatti come l’Olocausto non si ripetano in futuro” così il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Alessio Tonioni.

il monumento in ricordo dell’Olocausto nel cortile della scuola, voluto dai ragazzi lo scorso anno

 

Gli studenti disposti intorno al monumento, inaugurato nel cortile della scuola, lo scorso anno, in occasione della giornata della Memoria, hanno letto poesie, passi di Primo Levi e Anne Frank, ma è stato lasciato spazio anche alla musica e al canto, “ognuno con la propria espressione, con le parole o con la musica, si è impegnato per dare forma a questo momento– ha detto la vicepreside Anna Bruna Frigerio – dobbiamo ringraziare i ragazzi perché questa iniziativa è stata voluta da loro. Dobbiamo ricordare e non dimenticare, fra queste due azioni c’è una sottile differenza, ‘ricordare’ è un’azione passiva, mentre ‘non dimenticare’ è un dovere che dobbiamo diffondere” ha concluso.

 

“Tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta”, scriveva il premio Nobel per la letteratura Saul Bellow, il razzismo, la paura dell’altro, del diverso, si combatte con la conoscenza ed il ricordo, in primis sui banchi di scuola.

 

 

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