Il taglio della spada chiude le celebrazioni di S. Martino a Calolzio

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CALOLZIO – Si sono concluse domenica con il ‘taglio della spada di San Martino’ le celebrazioni a Calolzio per il santo patrono.

Il maltempo ha costretto a rinunciare alla processione per le vie della città, tutto si è svolto al coperto, prima nella chiesa Arcipresbiterale con la santa messa, poi nella palestra dell’oratorio per l’incontro conclusivo con i fedeli.

A celebrare il rito è stato il vicario don Angelo Riva, parroco di Carenno e Sopracornola, insieme ad altri sacerdoti del territorio. Presenti il sindaco Marco Ghezzi insieme al vicesindaco Aldo Valsecchi, il presidente della Comunità Montana e sindaco di Vercurago, Carlo Greppi, l’assessore Cristina Valsecchi e il consigliere comunale Eleonora Rigamonti.

Fuori dalla chiesa, sul piazzale dell’oratorio, sono stati allestiti i banchetti delle associazioni, tra cui quello del Gruppo degli Alpini che hanno preparato le burolle, mentre i bambini hanno potuto divertirsi nella decorazione dei biscotti di San Martino.

Simbolico il rito finale del taglio della “spada”, ovvero un dolce che rappresenta l’arma usata dal santo per dividere il proprio mantello, donato per metà ad un mendicante infreddolito. La tradizione narra che S. Martino, la notte successiva a quel gesto generoso, si vide apparire in sogno Gesù:  “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito” sarebbero le parole udite dal santo. Al suo risveglio ritrovò il mantello integro.