CALOLZIO – Il consistente calo demografico da un lato e l’incremento dei costi di gestione e manutenzione dall’altro, sono questi i due presupposti alla base della riorganizzazione del piano scolastico a Calolziocorte, messa in campo dall’amministrazione Valsecchi, che mira a ottimizzare le risorse, da reinvestire nell’istruzione.
Fortemente indicativi sono i dati che registrano un dimezzamento del numero di bambini nati dal 2008, quando erano 150, ad oggi, 8 dicembre, che sono solo 75; 7 in meno rispetto alla previsione polinomiale. Per rimanere in campo statistico, si prevede che le nuove nascite andranno via via calando, così come, conseguentemente, anche il trend della popolazione scolastica attestato ad un -22% per quanto riguarda la scuola dell’infanzia dal 2012 al 2016, -2% per la primaria e -7% per la secondaria, negli stessi anni. Un dato eclatante è la diminuzione pari al 45% registrata nella frazione di Sala.
Sempre meno bimbi, quindi, che non riempiono più le grandi scuole, ben 10, distribuite sul territorio; “abbiamo assunto uno sguardo lungimirante- ha detto l’assessore all’istruzione Wilna De Flumeri– è stato un percorso lungo, fatto da incontri dallo scorso gennaio con il provveditore, i vari sindaci, la dirigenza scolastica, l’assessore provinciale, per trovare una soluzione per l’intera Valle San Martino, l’idea iniziale era creare un polo collinare per dare qualità, ma anche unire le forze e il numero degli studenti – piano, quest’ultimo, fallito – non c’è stata nessuna proposta diversa dal tenersi ogni comune le proprie scuole” ha concluso l’assessore. Cambio di rotta, quindi, che ha visto Calolzio proseguire nell’iter di ottimizzazione di spazi e numeri, concretizzato oggi in un piano che dovrà affrontare la prossima commissione, il consiglio d’istituto, previsto per il 15 dicembre, l’assemblea pubblica, il 19, ed infine l’approvazione in consiglio comunale, il 21 dicembre.
Tanti gli interventi e gli spostamenti annunciati, nello specifico, per la frazione del Pascolo si prevede di lasciare inalterata la scuola dell’infanzia, al contrario della primaria, sulla quale il calo demografico pesa maggiormente, con la prospettiva di ridurre ad una sola sezione per classe, e cedere due aule al confinante Centro Diurno Diasabili La rugiada. Sarà necessaria la costruzione di un muro divisorio che isolerà gli spazi e sezionare l’impianto di riscaldamento, lavori che si svolgerebbero la prossima estate, con la fine delle lezioni.
Verranno invece bloccate fin da subito le iscrizioni alla scuola dell’infanzia di Foppenico, nell’ottica di mantenere le due sezioni esistenti, e fra due anni attuare l’aggregazione con il plesso, poco distante, di via Lavello. Nei piani anche la dismissione di una delle due palazzine adibite a scuola elementare, verrà mantenuta quella che ospita la mensa e le prime tre classi; mentre la 4° e 5° elementare verranno spostate in un’ala della secondaria, adattando gli spazi tramite muri divisori. Per quanto riguarda l’aula mensa, ce ne sarà una sola, facendo attraversare ai ragazzi della scuola media il cortile che li separa dalla palazzina della primaria. “Non ci saranno problemi logistici – assicurano gli assessori- attualmente la mensa funziona su due turni e funzionerebbe comunque così, il picco massimo è di 33 aderenti al servizio, ma la media è intorno ai 24/25. Liberando una palazzina, avremmo la garanzia del personale sempre presente per la sorveglianza” ha continuato l’assessore De Flumeri prospettando interventi per il miglioramento dell’indirizzo musicale della secondaria e un possibile spostamento di sede, tutto da discutere, della dirigenza che avrebbe spazi ad hoc.
Uno scoglio più frastagliato, invece, la scuola primaria di Sala, sovradimensionata, con dei costi di gestione altissimi, a cui si sono aggiunte le continue manutenzioni straordinarie; “abbiamo dovuto intervenire spesso, è un pozzo senza fondo – ha detto l’assessore al patrimonio Paolo Cola– però è una scuola nuova, deve essere valorizzata e risponde ai bisogni del quartiere”. 764mila 590 euro è la cifra da capogiro spesa dal 2007 al 2016 per le manutenzioni, in aggiunta agli oltre 2 milioni di euro per la costruzione. L’ipotesi è di concentrare sia la scuola dell’infanzia, sia la primaria nell’edifico di via Ausonia, riservando il corridoio di destra per i più piccoli, per i quali verranno adeguati anche i servizi igienici. La prima e la seconda elementare manterranno l’aula al piano terra, mentre la terza, quarta e quinta verranno spostate al piano superiore, con la sala conferenze che verrebbe divisa in due. In totale la scuola primaria disporrebbe di 6 classi, i laboratori di musica e informatica già predisposto e altri due laboratori polivalenti.
Alla discussa scuola di Rossino, di cui più volte si era paventata la chiusura, non verrà attuato nessun restringimento; “abbiamo deciso di non fare valutazioni prima delle iscrizioni, che comunque non competerebbero all’amministrazione ma al polo scolastico”. Con il prossimo anno dovrebbero attivarsi 4 classi prime su tutto il comune, ma “non è scontato che si riescano a formare, alla luce dei dati ci sarà una scuola in eccedenza” ha spiegato l’assessore all’istruzione, l’ombra della chiusura, tra l’altro prevista nel DUP, incombe ancora, ma ad oggi, non è dato sapere quale sede traballa più delle altre. Una circostanza, quella del calo delle iscrizioni, alla quale tutti i comuni della Valle San Martino si troveranno a fronteggiare, ad esclusione di Torre de Busi, che registra un aumento di natalità dopo l’edificazione del centro di Casarola.
La previsione di risparmio, che verrà tassativamente rinvestita nelle scuole, si attesta intorno ai 30/40 mila euro, su una spesa in merito a costi di funzionamento delle scuole sempre in aumento, che nel 2015 ha raggiunto quota 210mila euro divisa per i 10 plessi. “Pensiamo che su 98 aule disponibili ne usiamo solo 60, per quanto riguarda i costi di adeguamento ci aggiriamo intorno ai 10mila euro per la frazione del Pascolo, e circa 20mila per Sala e Foppenico”, spesa che verrà sostenuta dalle casse del comune e che si andrebbe ad ammortizzare in un solo anno. Per i due edifici, a Sala e Foppenico, che perderanno la funzione scolastica, non c’è ancora un futuro tracciato, “non verranno dismessi – assicurano gli amministratori – pensiamo a convertirli in sale polifunzionali, degli spazi civici a disposizione di eventi e delle associazioni”.
“Non ci sarà un forte impatto per la popolazione, abbiamo ridotto al minimo le chiusure – ha commentato il sindaco Cesare Valsecchi – non sono cambiamenti stravolgenti, ma solo una razionalizzazione dei plessi scolastici, alla luce anche della scarsa disponibilità di personale ATA, l’importante è dare qualità e un servizio scolastico soddisfacente, non ci sarà nessun taglio di spesa, ma solo una migliore gestione delle risorse” ha poi concluso, ribadendo la posizione di apertura ad eventuali suggerimenti: “siamo sicuri che spiegato ragionevolmente il piano, le famiglie saranno d’accordo, ci sarà fuoco di bordata dalle opposizioni, ma questo fa parte del discorso politico”.