Il ricordo di Daniele Chiappa è indelebile, personalità eclettica e grande organizzatore è stato tra i padri del 118, così come lo conosciamo oggi, con tecniche avanzate di salvataggio, elicottero e volontari. Ha messo del suo anche nelle sperimentazioni di materiali e manovre, lavorando con le università per trasformare il soccorso in scienza e professionalità.
Prima ancora di tutto ciò è stato un grande alpinista, conquistatore del Cerro Torre nell’unica indiscussa salita guidata da Casimiro Ferrari a cui parteciparono Negri e Conti nel 1974.
Un personaggio, quindi, che a tre anni dalla morte continua a vivere nell’affetto degli amici, dei ‘colleghi’, dei volontari del Soccorso alpino. Lo dimostra la folla a riempire la chiesetta dei Piani dei Resinelli c’erano tantissime persone che hanno affollato la chiesetta dei piani dei Resinelli. Amici, colleghi che ne ricordano l’opera e l’altruismo. Quasi tutte persone che al soccorso hanno dato e continuano a dare il loro impegno.
Una memoria, quella di “Ciapin” che continua, nel tempo, perché dell’altruismo e del soccorso professionale aveva fatto colonne della sua vita, come ha ricordato padre Gaetano Mazzoleni celebrando le esequie. “Soccorrere è andare incontro a chi ha bisogno e lasciarsi commuovere” ha detto il missionario, aggiungendo: “Ha messo la tecnica al servizio della vita “. La mentalità del servizio, appunto, contrapposta alle “paludi meschine dove regnano il conformismo e gli interessi personali orientati a far denaro”.
Ma chi sta dietro al soccorso alpino, chi scende dai verricelli dell’elisoccorso? “Uomini e donne con un cuore e con degli ideali” ha aggiunto padre Gaetano. Ciapin non solo è stato un fautore del 118 e del soccorso alpino, non solo una persona dal carattere forte, ma un essere umano capace di commuoversi davanti ai bambini profughi tibetani del villaggio di Ladakh. Da quell’emozione è nata una associazione, la l’Italian Amala, partita il sostegno a una quindicina di bimbi nel 2007 è arrivata ora a 270 adozioni a distanza all’attivo e progetti di scuola e di acqua in corso.
Ieri gli ‘Amici di Daniele Chiappa‘ riuniti in associazione, hanno posizionato una pre targa sulla bacheca in legno che all’entrata dei Piani dei Resinelli indica i sentieri del luogo. Chi la consulterà potrà vedere il volto di Ciapin e conoscere il suo spirito attraverso una frase ricordo di Cesare Mauri.
Nel video sotto la canzone scritta e musicata dal maestro Scaioli in onore di Daniele, risuonata nelle volte della chiesetta grazie alle voci del coro Grigna.