MANDELLO – “Casa Comune per Mandello democratica” ha depositato agli atti del consiglio comunale la dichiarazione di voto contrario all’adozione del Programma integrato di intervento per l’ambito di trasformazione AT06/Area Cortesi. Questo il testo:
“Il voto del Gruppo di Casa comune per Mandello democratica è contrario per ragioni politiche e tecniche. Le ragioni politiche sono legate principalmente alle varianti, richieste dal privato e condivise dall’Amministrazione, relative all’eliminazione di un servizio essenziale per la popolazione qual è l’asilo nido-punto gioco di 400 metri quadrati che il Pgt prevede nell’AT 06, quale standard qualitativo che compensa l’utilità del privato nel cambio di destinazione urbanistica da produttiva a commerciale.
Rinunciare all’asilo nido comunale, servizio essenziale che avrebbe servito non solo Mandello ma anche i limitrofi paesi di Lierna e Abbadia, accontentandosi di un’utilità pari a meno della metà di quanto previsto nel Pgt vigente, è un atto scellerato di un’Amministrazione che non sa guardare al futuro del proprio paese; eliminazione del divieto del non alimentare nella media struttura, anch’essa scelta scellerata e inconsapevole, se non dolosa.
Seppure la questione della liberalizzazione sia dibattuta e anche in presenza di una normativa sovraordinata di difficile interpretazione, chi amministra una comunità avrebbe dovuto avere il coraggio di difendere il proprio tessuto economico e sociale, essere in grado di valutare tutte le possibilità e non cedere subito, abbagliato dal primo specchietto per le allodole, sacrificando alla grande distribuzione il valore dei negozi di vicinato, che costituiscono presidi sociali importantissimi, soprattutto per la popolazione più fragile e che garantiscono non solo il servizio commerciale, bensì un punto di incontro e di riferimento per gran parte dei cittadini.
Agli atti del Comune c’è un parere degli uffici regionali, reso se quesito dell’Ufficio commercio, che specifica che “nell’ambito del Pgt può essere corretto individuare il settore merceologico assentito, nel caso in cui gli impatti sul territorio possano essere diversi, a seconda se la struttura ponga in vendita prodotti alimentari o non alimentari”.
La stessa normativa regionale, tuttora vigente, specifica che la salvaguardia del tessuto urbano, della rete commerciale di dettaglio siano elementi che il Pgt può e addirittura deve salvaguardare, la compromissione della funzionalità, oltre che della riduzione delle dimensioni, dell’area di parcheggio camper, nella quale, a occhio nudo, tutti comprendono che i camper non riusciranno più ad accedere o a fare manovra.
Questa Amministrazione, senza neppure provare a difendere questi elementi fondamentali posti dal Pgt a salvaguardia dell’interesse pubblico, li ha liquidati senza nessuna attenzione, dimostrando non soltanto una notevole miopia istituzionale, ma anche una imperdonabile leggerezza nell’assumere le proprie scelte politiche, a svantaggio dei cittadini e del paese che perde, con la proposta portata in votazione, l’opportunità di creare servizi e utilità pubbliche in partnerchip con il privato.
Per quanto riguarda le ragioni tecniche il Programma integrato di intervento non può essere adottato perché la procedura prevista dalla legge è stata ampiamente violata: la scelta non è stata partecipata.
Nonostante la raccolta di quasi mille firme consegnata al sindaco, nonostante la richiesta dei consiglieri di minoranza per la convocazione di un consiglio comunale aperto, l’Amministrazione ha tenuto tutto sotto traccia, buttando la colpa su chi amministrava prima, senza giustificare né le proprie decisioni ai suoi cittadini, né salvaguardando gli interessi o i servizi pubblici previsti nel Pgt.
La proposta portata in adozione non è stata assoggettata a Vas, né alla procedura di esclusione dalla Vas, perché tale ultima procedura ha riguardato una variante puntuale al Pgt riguardante quell’ambito, ma non il progetto portato in votazione.
Il Comune di Mandello, con deliberazione Gc numero 125/2016 del 21.12.2016, poi modificata con Dg 11/2017 del 18.01.2017 ha avviato infatti il procedimento per la redazione della variante puntuale dell’AT06.
Nell’ambito di questo procedimento di adozione di variante puntuale si è svolta la conferenza di verifica in data 12.04.2017 all’esito della quale è stata decretata la non assoggettabilità a Vas della variante puntuale, sulla base del solo rapporto preliminare, integrato in base della richiesta di Arpa, ma non pubblicato sul sito web comunale e Sivas regionale, dello studio per la valutazione di incidenza e della relazione urbanistica variante puntuale al Pgt.
In data 1 febbraio 2017 il Comune di Mandello ha pubblicato sul proprio sito l’avviso di avvio del procedimento relativo al progetto di Programma integrato di intervento dell’AT06, unitamente alla verifica di assoggettabilità alla Vas ai sensi della legge regionale 12/2005 E S.M.I.
Ad oggi l’ambito di trasformazione AT06 è interessato da due procedimenti di variante, puntuale e attraverso P.I.I., l’uno non concluso (variante puntuale) l’altro illegittimo (PII).
Non è possibile utilizzare il procedimento di esclusione della Vas, espletato per la variante puntuale, anche per il PII, che risulta quindi mancante del provvedimento finale di esclusione della Vas e, come tale, non approvabile perché non esaminato e non controdedotto.
La delibera posta in votazione, peraltro carente di ogni minima motivazione che attesti l’interesse pubblico della decisione, afferma che il PII sarebbe stato sottoposto a Vas, circostanza non rispondente al vero.
Il PII non potrà quindi essere adottato fino a quando non verrà portato a termine il procedimento urbanistico di variante puntuale al Pgt, unico ad essere stato sottoposto al procedimento di esclusione dalla Vas.
Si sottolinea inoltre che, nell’ambito della conferenza di verifica del 12 aprile 17 sono state segnalate diverse e importanti criticità non risolte dagli elaborati portati in votazione: Arpa aveva espressamente segnalato al Comune di Mandello la necessità che l’area, interessata da area produttiva dismessa, venisse sottoposta a piano di indagine volto ad accertare l’eventuale esistenza nel suolo e nel sottosuolo di centri di potenziale pericolo nonché la presenza di coperture in eternit o in altro materiale contenente amianto, procedendo in caso di situazione che necessiti bonifica all’espletamento di tutte le necessarie procedure.
Nessuna indagine è stata effettuata né richiesta dall’amministrazione comunale, cieca persino alle segnalazioni degli enti sovraordinati e in una materia tanto delicata come quella della salute pubblica.
Dagli elaborati grafici del PII risulta chiaro che l’accesso ai parcheggi del seminterrato avviene attraverso via Giulio Cesare, vale a dire con invasione di altro comparto a vocazione residenziale e in evidente contrasto con le disposizioni del Pgt.
Il fabbisogno di standard all’interno del comparto non è soddisfatto, rendendosi necessario il reperimento esterno, con grave compromissione della viabilità limitrofa, nonché con evidente gravissimo disturbo della quiete di una zona residenziale, tra quelle di maggior pregio di tutto il paese.
Non è stata effettuata alcuna verifica né fornita alcuna dimostrazione che i mezzi pesanti che transiteranno da via Giulio Cesare dispongano di spazi adeguati per accedere al comparto e uscirvi, attraverso la rampa, nel rispetto del senso di marcia, come richiesto dalla normativa del Codice della strada.
Al contrario dagli elaborati grafici pare intendersi che i mezzi possano accedere ed uscire dal comparto solo con manovra di retromarcia, con evidente violazione delle norme di circolazione stradale.
Dagli elaborati grafici del PII risulta evidente che, a seguito delle cessioni per l’allargamento viario, i realizzandi fabbricati saranno posizionati a una distanza inferiore ai 5 metri previsti dalla legge e dalle norme di Pgt.
A ciò si aggiunga che la Sovrintendenza ha espressamente subordinato il proprio parere favorevole all’intervento alla condizione che “lungo le strade di delimitazione del comparto (in particolare via Giulio Cesare, strada provinciale e il tratto di collegamento tra queste due) dovrà essere seguita una fascia di adeguata profondità (almeno 7 metri) e continua (salvo ovviamente i tratti necessari agli accessi) in modo da garantire una reale mitigazione dei volumi retrostanti” – parere 14.06.2017.
Inoltre il Comune non ha ancora dimostrato su quali basi la Sp 72 non debba essere più considerata provinciale e in applicazione di quali disposizioni e atti e, soprattutto, in forza di quale provvedimento o norma la viabilità e il controllo dei flussi di traffico su quel tratto della Sp 72 non dovrebbero più essere di competenza della Provincia, come invece si crede che sia”.