LECCO – Dopo anni di disagi “olfattivi” e dopo le recenti proteste dei residenti, finalmente sulla questione del depuratore di via Buozzi sembra intravedersi una soluzione: nel PGT prossimo alla presentazione, l’Amministrazione comunale ha infatti individuato una localizzazione per un nuovo impianto di depurazione delle acque fognarie.
Si tratterebbe dell’area del Polo Logistico, a poca distanza dall’attuale sede del depuratore, dove si riuscirebbe a ricavare lo spazio per una struttura più ampia ed in grado di sopperire alle necessità della città. Nel depuratore oggi in funzione dovrà essere installata una pompa di rilancio delle acque verso il nuovo impianto e conseguentemente verrebbe smantellata la vecchia struttura.
“L’attuale impianto è in grado di coprire una popolazione di circa 44 mila abitanti, la metà di quanto necessario per una città come Lecco – spiega l’assessore all’ambiente e vicesindaco Vittorio Campione – Inoltre sul depuratore esistente non sarebbero possibili ampliamenti se non in altezza, con un considerevole aumento dei costi di energia. Nel frattempo in questi anni abbiamo apportato diverse migliorie all’impianto per ridurre le uscite dai limiti di legge e cercare di ridurre i disagi”.
Un’altra opzione, accennata dal vicesindaco, è anche quella di allacciare la città ad uno dei depuratori dell’hinterland, potenziandolo per reggere alla nuovi “carichi”. E’ però sull’area del Polo Logistico che si concentrerebbe l’attenzione dell’Amministrazione Comunale.
Non sarà comunque semplice: a suo tempo il Comune aveva aperto un project financing per intervenire sul depuratore con l’idea di potenziarlo verticalmente e da anni c’è pendente un ricorso da parte della ditta che ha vinto i lavori. Inoltre dal 2011 la gestione del depuratore è passata dal Comune nelle mani di Idrolario, società pubblica controllata dall’ATO provinciale.
“Come Comune abbiamo designato una nuova area per il depuratore, ora però spetta all’ATO e alla Provincia scegliere se portare avanti il progetto originale sull’attuale impianto oppure se cogliere l’opportunità e realizzarne uno nuovo – ha spiegato il consigliere di Appello per Lecco, Alberto Invernizzi – ampliare il depuratore in altezza avrebbe costi di gestione molto alti – si parla di qualche milione di euro l’anno – mentre costruirne uno nuovo prevedrebbe un investimento iniziale di circa 15 milioni di euro, a carico dell’ATO, e spese per energia quasi a zero”.