Che emozioni ai Piani di Bobbio per “Sicuri con la neve”

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PIANI DI BOBBIO – Nonostante il meteo inclemente, più di 150 gli iscritti alla 12° giornata “Sicuri con la Neve” intitolata a Patrizia Pagani, tenutasi ai Piani di Bobbio e rivolta al perfezionamento della tecnica personale di ricerca con ARTVA ed all’autosoccorso in caso di incidente da valanga.

La giornata rientra nel più ampio programma nazionale: il 19 gennaio infatti in tutte le regioni italiane, in quasi 30 location dalle Alpi alla Sila passando per gli Appennini, si sono tenuti incontri, dimostrazioni e campi neve organizzati sul tema quanto mai attuale neve e valanghe.

Basti pensare che proprio per domenica, in concomitanza con l’evento, l’ARPA Lombardia ha emesso un bollettino valanghe “storico” con grado di pericolo 5 / 5 per Orobie e Prealpi e 4 / 5 per i restanti settori. Era 15 anni che il grado 5 / 5 non veniva emesso.

Nel nostro territorio (Como, Lecco, Varese e Milano) la giornata è stata organizzata come sempre dalla sottosezione FALC del CAI Milano (Ferant Alpes Laetitiam Cordibus), con l’appoggio della Commissione e della Scuola e Scuola Regionale di Scialpinismo del CAI, del CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e del SVI Servizio Valanghe Italiano sulle piste dei Piani di Bobbio, nei pressi della casa “Daniele Chiappa” recentemente sistemata dal CNSAS proprio per ospitare simili eventi.

Anima e corpo della giornata Roberto de Marco ed Enrico Volpe della FALC Milano, alla cui moglie tragicamente perita in valanga anni fa è intitolata la giornata. Presenti all’evento anche “volti noti” del Soccorso lecchese: Fabio Lenti, Roby Chiappa ed Elio Guastalli su tutti, ma anche tanti istruttori di scialpinismo di Lecco, Mandello e Valmadrera.

 

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Dopo il ritrovo mattutino alla cabinovia e la suddivisione in gruppi omogenei secondo le proprie capacità, alle 9.00 sono iniziate le attività in quota.

Ogni gruppo è stato composto da 1 istruttore, 1 aiuto istruttore ed al massimo 8 allievi in modo da poter tutti sperimentare praticamente quanto spiegato. 8 i campi presenti, ciascuno dedicato ad uno specifico aspetto: ricerca con sistema RECCO e metodi di protezione AVALUNG e ABS; ricerca con unità cinofila; ricerca di un sepolto in valanga; ricerca di più sepolti in valanga; sondaggio; prove di spalatura neve; sensibilità; autosoccorso.

All’arrivo dei gruppi in ogni campo, i tecnici a presidio hanno introdotto l’argomento con una veloce ma precisa panoramica, per poi passare senza indugio alle esercitazioni pratiche con i tre strumenti salvavita essenziali non solo per scialpinisti come spesso si crede, ma anche per ciaspolatori, escursionisti ed alpinisti ed a tutti i frequentatori della montagna innevata in generale: ARTVA, pala e sonda.

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Secondo una collaudata progressione didattica, tutti gli allievi hanno potuto dapprima affinare la tecnica nell’utilizzo della pala, della sonda e dell’ARTVA in campi “a secco” per poi iniziare ad effettuare la ricerca di un solo travolto. Il raggio d’azione è stato poi ampliato ad una situazione più difficile con la ricerca di più persone travolte. Infine la situazione più realistica con la simulazione di un evento valanghivo con più persone travolte con e senza ARTVA e la conseguente mobilitazione dell’autosoccorso degli altri membri della comitiva.

Fase quella dell’autosoccorso fondamentale perché la cosiddetta “curva di sopravvivenza” di un travolto in valanga è di 10-15 minuti, percui la ricerca ed il disseppellimento dei travolti per essere efficace deve avvenire ad opera degli stessi compagni di gita. Raramente infatti il soccorso organizzato, anche se in elicottero, riesce ad arrivare sul posto in un tempo minore, e le fasi di ricerca con unità cinofile e sondaggio sistematico spesso si tramutano in ricerca di corpi. Una precisazione sibillina ma essenziale.

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Al termine della giornata, intorno alle 15.00, stanchi ma soddisfatti tutti i partecipanti che sicuramente hanno appreso nozioni fondamentali ed acquisito maggiore consapevolezza di cosa vuol dire muoversi nella montagna innevata. Soddisfatti anche tutti gli organizzatori che hanno trasfuso conoscenze ed esperienza negli allievi, trovando volontà e voglia di apprendere e migliorare.

Per maggior informazioni vedere il portale dedicato: http://www.sicurinmontagna.it/.

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