LECCO – Alla Camera del Lavoro di Milano per partecipare a una conferenza sulla Costituzione. Non semplicemente in veste di spettatori, ma anche per portare il loro contributo al tema oggetto del significativo appuntamento.
Gli studenti della classe prima del liceo scientifico del Collegio Volta di Lecco, che avevano già affrontato l’argomento con l’insegnante di Lettere, hanno così avuto modo di rendersi protagonisti dell’iniziativa, approfondendo al tempo stesso l’argomento attraverso gli interventi dei qualificati relatori chiamati a portare la loro testimonianza sul tema “La Costituzione siamo noi”.
Aprendo l’incontro Graziano Gorla, segretario generale della Camera del Lavoro, ha invitato gli studenti presenti a non piegare mai la schiena di fronte alle avversità e, citando Antonio Gramsci, ha ricordato loro che “la storia insegna ma spesso non ha scolari”.
Giuseppe Bonelli, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, ha quindi sottolineato che una legge del 2008 prevede lo studio della Costituzione a scuola, aggiungendo peraltro che “purtroppo questo obbligo non viene sempre rispettato”.
“Significativa – spiegano i ragazzi del Collegio Volta – la successiva testimonianza di Lydia Franceschi, presidente onorario della “Fondazione Franceschi” e madre di Roberto, ucciso durante una manifestazione studentesca nel 1973, al quale è appunto dedicata la Fondazione”.
“La presidente – fanno rilevare i lecchesi – ci ha parlato dello stretto legame tra Resistenza e Costituzione, ha sottolineato come la nostra Carta ci abbia trasformati da sudditi a cittadini e ci ha raccontato la sua esperienza di staffetta partigiana”.
È stato poi il turno di Alessandro Basilico, dottore di ricerca in Diritto costituzionale e autore dei commenti alla Costituzione contenuti nel volume consegnato ai presenti a conclusione dei lavori.
Alle testimonianze di Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale, e di Mariachiara Fugazza, dell’Istituto lombardo di storia contemporanea, è seguita la parte che ha visto gli studenti in veste di protagonisti.
“Con il professor Raffaele Mantegazza, pedagogista dell’Università di Milano Bicocca – affermano gli alunni di classe prima dello Scientifico – abbiamo dimostrato che amare la Costituzione è possibile. Il docente ha citato due squadre di basket, i Philadelphia 76ers e il Maccabi Tel Aviv, che hanno preso il loro nome rispettivamente dall’anno della Costituzione americana e da un’antica rivolta ebraica contro il dominio straniero”.
“In queste due città – aggiungono – tutti, compresi i ragazzi, conoscono la storia della loro squadra del cuore e, di riflesso, riescono ad amare le loro radici e la loro Costituzione, anche se risalgono a oltre 2000 anni fa come nel caso della città israeliana. Ciò significa conoscere non soltanto con il cervello ma anche con il cuore. In seguito cinque di noi (Edoardo, Francesca, Riccardo, Jacopo e Anna, ndr) si sono alzati e, davanti a una platea di 200 ragazzi, hanno presentato un microcaso di vita quotidiana legato a un articolo della Costituzione. I temi scelti erano la democrazia, la lotta contro la discriminazione, il ripudio della guerra, la privacy e l’assenza di censura preventiva su Internet”.
“Delle riflessioni di Mantegazza – aggiungono gli studenti del “Volta” – ci hanno colpito in particolare l’invito a non “spegnere” mai il cervello e l’esortazione ad assumerci la responsabilità di ciò che diciamo. Ci vuole coraggio a mettersi in gioco in prima persona, mentre l’anonimato e la barriera dello schermo rischiano di creare generazioni di vigliacchi”.
Quindi un’ultima considerazione dei giovani lecchesi: “Dopo questa esperienza noi ragazzi del Collegio Volta abbiamo capito che è davvero possibile amare la nostra Costituzione. In ogni momento storico tocca a qualcuno prendersi l’impegno di lottare per costruire un mondo migliore e noi sentiamo che oggi spetta a noi giovani tenere alti i diritti inviolabili e applicare la Costituzione nei singoli comportamenti della vita di tutti i giorni”.