Donare per Vivere. In 450 alla camminata dell’AIDO a Monte Marenzo

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Il gruppo AIDO Monte Marenzo, al centro la presidentessa Maria Cristina Rondalli
La partenza della camminata Donare per Vivere

 

MONTE MARENZO – Erano ben 450, nella mattinata di venerdì a Monte Marenzo,  i partecipanti a “Donare per Vivere”, la camminata non competitiva, intitolata a Filippo Colombo e Lidia Brizzi, che da 29 edizioni viene organizzata dal gruppo AIDO. Un’occasione, all’insegna della sensibilizzazione per la donazione degli organi, che corridori, ma anche famiglie e gruppi di amici non si sono lasciati scappare.

Da sinistra Alberto corti, quarto classificato, Oscar Perego, primo, Andrea Plebani, secondo e Daniele Aldeghi, terzo

 

Oscar Perego, calolziese, è stato il primo a tagliare il traguardo, percorrendo in soli 29 minuti il percorso di 7 chilometri che si snoda fra boschi, prati, zone rurali e panoramiche di Monte Marenzo, per tornare poi al sagrato della chiesa parrocchiale, punto di partenza. Dopo di lui il giovanissimo Andrea Plebani di appena 15 anni, seguito da Daniele Aldeghi. Quarto posto, invece, per Alberto Conti. 

Il gruppo AIDO Monte Marenzo, al centro la presidentessa Maria Cristina Rondalli

 

I rappresentanti di Avis e Aido

 

“Tutto il paese si è mobilitato per aiutarci nell’organizzazione di questo evento che coinvolge l’intera Valle San Martino, perché abbiamo concorrenti che arrivano da tutti i comuni limitrofi” commenta Maria Cristina Rondalli , presidentessa del gruppo AIDO di Monte Marenzo, che vede il 12% della propria popolazione iscritta al sodalizio. “È sempre stato fatto un buon lavoro e c’è tanta solidarietà, da 29 anni questa camminata è intitolata a Filippo Colombo, ma da questa edizione anche alla nostra volontaria, collaboratrice e trapiantata Lidia Brizzi” scomparsa lo scorso gennaio.

Una manifestazione diventata ormai tradizione nella giornata della festa della Repubblica, con l’obiettivo di mantenere vivi gli ideali dell’AIDO e informare sulla donazione degli organi. “Ci sono 9mila persone in Italia che aspettano un trapianto, non possiamo rimare indifferenti” ha concluso la presidentessa Rondalli.

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