LECCO – Dopo lo stop di gennaio, dovuto al ritrovamento di ossa umane e di decorazioni murali d’interesse archeologico, potrebbero ben presto ripartire i lavori all’ex pizzeria Giglio, l’immobile confiscato all’ndrangheta e destinato a divenire un centro diurno per anziani.
La notizia è emersa nella riunione che si è tenuta nella mattinata di martedì in Prefettura, presieduta dal prefetto Antonia Bellomo, alla quale hanno partecipato la dirigente comunale per le politiche sociali, Marina Panzeri, il responsabile servizi area fragilità, Ruggero Plebiani, e la Soprintendenza dei Beni Architettonici ed il Paesaggio di Milano rappresentata dagli architetti Chiara Rostagno e Simona Morretti.
Proprio da questi ultimi è giunto l’ “ok” alla ripresa dei lavori di ristrutturazione che non sarebbero incompatibili con l’opera di rinvenimento dei reperti storici, ritenuti di interesse culturale per la città e per l’intera Regione, né con la futura destinazione d’uso del palazzo. In ogni caso, la Soprintendenza ha riferito che l’attività dei ricercatori sta procedendo celermente e a breve dovrebbe concludersi.
Riguardo invece alle risorse da mettere in campo per le spese aggiuntive, dovute agli ulteriori e imprevisti lavori, il prefetto ha assicurato “il proprio interesse a verificare la possibilità di rinvenire le somme necessarie attraverso una progettualità, a cura della Soprintendenza, che esalti le scoperte effettuate”.