Sperimentazione con le cellule staminali, la Lecco storica, il sociale e la cultura sono i contributi di fresca delibera della Fondazione Cariplo, in tutto 4 milioni di euro, in cui la parte del leone (700mila euro) spetta al Comune di Lecco insieme al Consorzio parco regionale monte Barro. Lo ha annunciato oggi Mario Romano Negri, membro della commissione centrale di beneficenza della Fondazione Cariplo.
“Si tratta di collegare e dare rilevanza ai beni mediovali in città – ha spiegato il sindaco Virginio Brivio. – Sono il vecchio Ponte Azzoni Visconti, la Torre e l’isola viscontee attraverso la mobilità dolce fino ad arrivare alle pendici del monte Barro”. I fondi messi a disposizione serviranno per le ristrutturazioni e una spinta verso la gestione integrata delle presenze storiche in città compreso l’ampio scavo archeologico sui Goti del monte Barro, il cui rilievo è stato ricordato dal presidente Federico Bonifacio. E così pare di capire il progetto di rivitalizzazione dell’isola viscontea potrà avere un’accelerazione.
Le ‘cenerentole’ tra i sei progetti: il centro culturale urbano che l’Arci intende far nascere all’ex macello di Lecco (15mila euro), la promozione del teatro locale attraverso l’attrazione azioni di programmazione che attirino pubblicopresentata dal Comune di Vamadrera (20mila euro) e l’inserimento di persone colpite da disagio psichico nel mondo produttivo della cooperativa Dimensione Lavoro di Valmadrera (60mila euro).
In mezzo un progetto importante per la chirurgia in l’Italia, di cui Lecco ospita un punto di eccellenza all’ospedale Manzoni, che sarà capofila di una ricerca importante sull’uso delle cellule staminali con infarto in corso. Le sono stati destinati 300mila euro. “Coinvolgerà 1400 pazienti – ha spiegato il primario di Cardiologia e UCI Felice Achilli – alcuni verranno curati attraverso le cellule staminali ospitate dal midollo spinale che un farmaco (G-CSF Granulocyte Colony-Stimulating Factor) ‘mobilizzate’ per limitare l’area infartuata e contenere gli effetti necrotici limitando dilatazione e perdita di contrattilità del cuore. La sperimentazione avviene in collaborazione con la Fondazione Monzino di Milano e pone Lercco in posizione di primaria tra i protagonisti della ricerca nazionale, come ha spiegato il direttore generale dell”azienda ospedaliera di Lecco. Gli italiani saranno quindi in corsa con una sperimentazione europea che invece proverà a inoculare le staminali del paziente depurate direttamente nell’aorta. In sostanza due metodi che puntano sulla capacità riparatoria delle staminali.
Infine la cooperativa sociale Almafaber ha orttenuto 250mila euro per l’acquisto di una porzione del macello di Galbiate utili al rafforzamento produttivo e commerciale dell’associazione che progetta e realizzza arredamenti sportivi con il coinvolgimento di persone disagiate.