MANDELLO – Lo scorso anno aveva calato il poker con altri tre esercizi commerciali che avevano ottenuto dalla Regione Lombardia il riconoscimento di “attività storica”, com’era accaduto nel 2013 al Panificio Gilardoni di piazza della Repubblica.
Nel 2014, infatti, a essere inclusi nel Registro dei luoghi storici del commercio erano stati la Merceria di Daniela Manzoni, la “Design d’interni” di Giuliano Zucchi (tutti e due i punti vendita si trovano in via Manzoni) e la Gelateria Costantin di piazza Italia, all’Imbarcadero.
Ora all’elenco dei “negozi storici” di Mandello si è aggiunta la Gioielleria Nani dei fratelli Emilio e Roberto Nani, che da oltre quattro generazioni si occupa della progettazione e produzione di gioielli e le cui parole chiave sono esperienza, tradizione e innovazione.
L’attribuzione alla gioielleria che ha sede in via Eritrea del significativo quanto prestigioso riconoscimento è stata ufficializzata oggi, venerdì 13 febbraio, con la pubblicazione sul Burl, il Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, e tempestivamente comunicata ai titolari dell’esercizio dall’assessore al Commercio, Luciano Benigni.
E’ lui stesso a esprimere soddisfazione per il “titolo” assegnato all’esercizio mandellese, come detto il quinto in ordine di tempo. A giudizio di Benigni le azioni messe in campo dalla Regione Lombardia riconoscono il valore e il ruolo di famiglie che hanno gestito negozi ben radicati nel contesto della realtà in cui sono inseriti, esprimendone i valori specifici e adeguandosi ai tempi, ma salvaguardando la tradizione.
“Il riconoscimento al singolo negozio – sottolinea l’assessore – finisce in tal modo per premiare idealmente anche la comunità a cui l’esercizio stesso appartiene, in questo caso la comunità mandellese”.
La Gioielleria Nani inizia la propria attività a Morbegno intorno alla metà del 1850 con Giovanni Nani, classe 1833, in via Crocetta, l’odierna via Garibaldi. Il figlio Antistene Emilio Nani nasce a Morbegno nel 1882. Nel 1895, a soli 13 anni, affianca il padre e intraprende il lavoro di orologiaio, attività che lo impegnerà per tutta la vita.
Nel 1906 parte per New York e negli Stati Uniti si perfeziona nella produzione e riparazione di orologi, raggiungendo prestigiosi obiettivi presso una delle prime e più rinomate fabbriche americane di orologi dell’epoca.
Nel 1912 rientra in Italia e affianca nuovamente il padre Giovanni, che morirà nel 1914. Rilevante il fatto che già allora si parlasse dell’attività come di “Antica Orologeria Nani”, il che fa supporre un’origine forse ancora più antica di metà Ottocento.
Negli anni della prima guerra mondiale Emilio Nani viene chiamato sotto le armi. L’attività di famiglia viene così temporaneamente sospesa, per poi riprendere al termine del conflitto.
Nel 1923 Emilio sposa Ester Nogara e nel ‘24 nasce a Morbegno il loro figlio Giuseppe. Nel 1943 la coppia di stabilisce a Mandello con un trasloco piuttosto sfortunato che vedrà lo smarrimento di alcuni bauli contenenti anche documenti dell’epoca.
A Mandello, in ogni caso, quello stesso anno Emilio Nani riapre l’attività in via Principe Umberto (ora via Risorgimento) affiancato dal figlio Giuseppe, al quale passerà il testimone nel 1953.
Nel 1960 la Confederazione Generale Italiana dell’ Artigianato conferisce ad Antistene Emilio Nani il riconoscimento di “Anzianità artigiana di padrone di bottega dal 1895”. La passione per gli orologi, in effetti, non lo abbandonerà mai, al punto da indurlo ad aiutare il figlio fino al 1972, quando morirà all’età di 90 anni.
Nel 1984 la Gioielleria Nani si trasferisce in via Eritrea 13, dove si trova tuttora. Per generazioni la passione per questo lavoro si è dunque tramandata di padre in figlio, con Antistene Emilio Nani che ha saputo trasmettere al nipote Roberto quella per l’orologeria e ad Emilio, che porta appunto il nome del nonno, quella per la gioielleria.
La cerimonia di premiazione della Gioielleria Nani si terrà presumibilmente il prossimo autunno a Milano, con la consegna ai fratelli Emilio e Roberto Nani dell’attestato personalizzato e del gagliardetto simbolo dei “negozi storici”.