Great Wall Marathon, il runner Oscar Perego racconta la sua vittoria

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Oscar Perego vittorioso al traguardo
Oscar Perego vittorioso al traguardo

 

CALOLZIOCORTE – Mai se lo sarebbe aspettato, vincere una maratona tanto dura: “L’unico obbiettivo era finirla. Ho saputo di essere primo soltanto al 35° chilometro e lì mi è sembrato di volare”.

Oscar Perego, 31 anni il prossimo agosto, è stato autore di una impresa tanto bella quanto sorprendente: lo scorso 19 maggio ha vinto la Great Wall Marathon 2018, la maratona più dura del mondo.

Roberto Montesano e Oscar Perego alla partenza

 

Testa, cuore e gambe buone, Oscar ha dato tutto quello che aveva anche se mai si sarebbe immaginato questo primo posto: “Volevo finirla, non sono un professionista, l’idea era solo quella di fare qualcosa di diverso dalle ‘solite’ maratone” ci ha detto appena tornato dalla Cina.

Calolziese doc, Oscar è nato e cresciuto nella frazione Foppenico dove è molto conosciuto, è anche membro del Premiato Corpo Musicale Giuseppe Verdi. Da qualche tempo si è trasferito a Pescate con la compagna Adriana Pirillo e a ottobre diventerà papà di una bimba: “Questa vittoria la dedico a loro, alla mia famiglia, al mio allenatore Giuseppe Brambilla e agli amici che sono venuti con me in Cina: Roberto Montesano, di Olginate, che ha corso con me, sua moglie Serena e il piccolo Simone“.

Oscar Perego, nonostante sia un amatore, è uno di quelli che corre forte, il personale sui 42,195 chilometri l’ha fatto segnare a New York nel 2015, dove è stato abbondantemente sotto le tre ore, 2h51′.

Oscar Perego con gli amici durante la trasferta in Cina

 

Qualche mese fa, con Roberto Montesano, è nata l’idea di partecipare alla maratona che si corre sulla Grande Muraglia Cinese con i suoi 5164 gradini di diverse altezze da affrontare: “Volevamo fare qualcosa di diverso: al di là della difficoltà della gara si respira un’aria mondiale con 2000 concorrenti da 75 diversi Paesi impegnati sulle diverse distanze (42, 21, 10 e 5 chilometri, ndr). L’abbiamo preparata in quattro mesi, abbiamo fatto allenamenti specifici in altura affrontando molti gradini per cercare di abituare il fisico. Non nascondo che quando abbiamo visto la Grande Muraglia durante il briefing mi sono spaventato, non c’ho dormito la notte, ma proprio questa tensione mi ha aiutato durante la gara”.

Oscar Perego è partito in seconda griglia perciò il suo tempo è inferiore a quello del cronometro ufficiale: “Il mio Gps segnava circa 3h36′, qualche minuto in meno rispetto al crono ufficiale di 3h51′, ma in una gara di questo tipo il tempo finale conta poco. Appena partiti, intorno al 3° chilometro, si affrontano i primi 2500 gradini della muraglia, il percorso è molto mosso, attraversa i villaggi di campagna di quella regione. Sul finale si torna sulla Muraglia per salire gli ultimi 2500 gradini. E’ una corsa davvero durissima”.

Oscar ha fatto la sua gara senza sapere di essere in testa: “Me lo hanno detto al 35° chilometro e lì ho cominciato a volare. Ho avuto i crampi solo negli ultimi due chilometri, ma non ho mai guardato in alto e sono andato avanti. Mi sono alimentato bene, ho bevuto sempre, ma non ho mai pensato alla vittoria anche perché alla partenza c’era gente fisicamente più preparata di me e invece…”.

Quale è il segreto? “Non lo so, forse anche un pizzico di fortuna – dice con modestia -. Probabilmente sono riuscito a gestire bene le energie. Io corro su strada, non faccio skyrace perché non mi piace la discesa, faccio qualche Vertical ma niente di più. Di giorno lavoro, mi sono ritagliato il tempo per fare 5/6 sedute di allenamento a settimana. E’ andata bene e sono felicissimo”.

Oscar Perego, che corre per l’Ethos Running Team di Vimercate, ha vissuto una esperienza indimenticabile: “E’ stato incredibile anche a livello umano, tutti quei bimbi che ti davano il ‘cinque’ quando passavi nei villaggi… è sicuramente un’esperienza che mi resterà nel cuore!”

Oscar Perego sulla Grande Muraglia Cinese