MANDELLO – Parlerà anche lecchese l’esposizione universale di Milano su cui il 1° maggio si alzerà il sipario, per chiudersi soltanto a fine ottobre.
Il riferimento non è soltanto all’appalto vinto dalla ex Ilvi (ora Sicuritalia), costituita a Lecco nel 1956 e la cui sede è attualmente a Como, per garantire il servizio di sicurezza di Expo 2015.
A fornire le apparecchiature (complessivamente più di 100) che verranno utilizzate per ispezionare borse e bagagli e rilevare la presenza di eventuali sostanze e liquidi esplosivi contenuti in bottiglie o in qualsiasi altro recipiente sarà infatti la “Gilardoni raggi X” di Mandello, azienda i cui laboratori di ricerca sono ufficialmente riconosciuti “altamente qualificati” con decreto ministeriale sin dall’ottobre 1985 ai sensi della legge 46 dell’82.
L’importanza di garantire massima sicurezza a un evento di portata mondiale qual è appunto l’Expo, con la previsione di un’affluenza media giornaliera di 140.000 persone e con picchi fino a 250mila accessi in concomitanza con eventi di particolare richiamo, è accresciuta dai recenti episodi di terrorismo e dalla drammaticità di eventi verificatisi in varie aree del mondo.
Così il fatto che a mettere a disposizione macchine appositamente predisposte con l’aggiunta di moduli per la detezione avanzata di materiali pericolosi sia la “Gilardoni” è motivo di orgoglio e indubbia soddisfazione, oltre a costituire un riconoscimento di grandissimo prestigio, per l’azienda mandellese nata nel 1947 da una coraggiosa quanto lungimirante iniziativa del suo fondatore, l’ingegner Arturo Gilardoni.
Questi da subito volle puntare sulla ricerca, sulla qualità e sull’innovazione “made in Italy” per costruire una realtà che si è andata affermando e consolidando nel campo della progettazione e realizzazione di strumentazioni per la biomedicina e i controlli non distruttivi nei settori della sicurezza, dell’industria e dell’arte.
La ricerca e il possesso di tecnologie avanzate sono del resto gli elementi che contraddistinguono la filosofia operativa della “Gilardoni”, che non a caso ha collaborato e collabora con importanti Università, a partire dal Politecnico di Milano e dal polo lecchese dello stesso ateneo.
In considerazione dell’elevato grado di multidisciplinarietà, inoltre, l’organizzazione produttiva è impostata sull’accentramento delle attività di ricerca, progettazione e sviluppo delle tecnologie e sul decentramento delle lavorazioni verso un indotto tecnologicamente motivato, operante con gli apporti scientifico-tecnici della ricerca interna.
L’organizzazione così concepita garantisce alla clientela un prodotto di omogenea e coerente concezione, in costante aggiornamento.
In questo stesso contesto si colloca la gamma di soluzioni tecnologicamente avanzate per i controlli nel settore della sicurezza. E le più recenti ricerche in questo ambito hanno portato allo sviluppo di apparecchiature dotate di innovativi e sofisticati software in grado di rilevare come detto anche liquidi esplosivi estratti dal bagaglio e collocati in un vassoio dedicato.
Il software dei FEP ME 640 analizza contenitori multipli da 100 ml – fino a 2 litri di volume – in pochi secondi, distinguendo tra liquidi esplosivi e non, secondo le più recenti normative europee.
Si tratta dunque di un’apparecchiatura estremamente affidabile, tra l’altro di ridotto ingombro, la cui produzione coinvolgerà da qui in avanti l’intero indotto della “Gilardoni” sul territorio.
Ai tecnici dell’azienda di Mandello sarà affidata anche l’assistenza dei FEP in occasione di Expo 2015.