MANDELLO – I ricordi di quell’impresa sono affidati ad alcuni ritagli di giornale e a qualche foto. Era l’estate del 1964 e sei mandellesi attraversarono in lungo e in largo il massiccio delle Grigne in meno di dodici ore.
Un raid escursionistico che richiese lunghi giorni di allenamento e del quale furono protagonisti Enrico Bertarini (per tutti “il Barissa”, classe 1927), Marco Poletti (oggi settantenne), Rosandro “Furia” Cattaneo del ’42, Adelio Amati (classe 1944 come Poletti), Casimiro Zucchi del 1943 e il compianto Alberto Dotti, non ancora ventenne all’epoca di quell’autentico exploit.
Cinquant’anni fa i sei partirono all’alba delle 5 dallo Zucco di Era e 55 minuti dopo erano al rifugio Bietti per transitare un’ora più tardi dalla “Bogani”. Da lì, in meno di un’ora avevano raggiunto il rifugio Brioschi, in vetta al Grignone, per poi scendere al Pialleral dove sorgeva il rifugio “Mario Tedeschi”, spazzato via da una slavina una notte d’inverno del 1986.
Dal “Tedeschi” i sei intrepidi mandellesi raggiunsero i Piani Resinelli, salirono al rifugio Rosalba, toccarono la vetta della Grignetta e quindi ridiscesero all’“Elisa”. Ultima tappa del raid fu la “baita del solitario”, allo Zucco di Era, il punto da cui erano partiti.
“L’escursione non è stata compiuta a scopo reclamistico – scrisse nel settembre 1964 il settimanale cattolico “Il Resegone” – e se la stessa giunge ora alla stampa è perché riteniamo di non dover assolutamente dimenticare un’impresa di alcuni giovani che, lontani dal comune ed attuale flaccido divertimento ancora attribuiscono ai risultati derivanti dal più puro sport quella grande soddisfazione che appunto praticandolo si prova”.
“Alimentandosi con bevande calde e cibi normali – concludeva l’articolo – e non dimenticandosi, da buona gente di montagna, che anche il vino non deve mancare fra i generi di primo consumo, i sei mandellesi hanno concluso felicemente il lungo tragitto che, in via normale, dovrebbe essere compiuto in un tempo più che doppio rispetto a quello da loro impiegato”.
Nel 1994, a distanza di trent’anni da quell’avventura, Bertarini, Poletti, Cattaneo, Amati, Zucchi e Dotti si erano ritrovati al rifugio Elisa, a quota 1.515 metri, dopo essere partiti il “Barissa” da Era, Dotti dai Piani Resinelli e gli altri quattro da Mandello, riportando d’attualità quel raid del ’64.
Ma la ricorrenza del cinquantennale non poteva non essere in qualche modo “celebrata”. E così di recente quattro di loro sono saliti al Pialeral e al rifugio “Antonietta”, realizzato poco distante dal punto in cui sorgeva il “Tedeschi” e oggi gestito da Dario Pensa, hanno rivissuto idealmente quella giornata d’estate di mezzo secolo fa. Con un pensiero “speciale” per l’amico Alberto Dotti e ripercorrendo le tappe di quel raid compiuto a tempo di record.