La rinascita di tre aree industriali nei progetti degli allievi del Poli

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Al Poli: prof e tutor insieme all'assessore Piazza e ai proprietari delle aree Baruffaldi e Manzoni
Al Poli: prof e tutor insieme all’assessore Piazza e ai proprietari delle aree Baruffaldi e Manzoni alla presentazione dei progetti

 

LECCO – Circa 120 studenti coinvolti, di cui 90 del master internazionale,  due laboratori realizzati ed una ventina di progetti per far rinascere tre aree industriali oggi dismesse: è l’iniziativa messa in campo dal polo di Lecco del Politecnico di Milano che ha interessato gli alunni dei corsi di Conservation  Engineering e della facoltà di Ingegneria Edile Architettura di Lecco. 

Il lavoro degli studenti si è concentrato sugli edifici industriali ex Faini (nei pressi di San Nicolò) e quelli di proprietà Manzoni e Baruffaldi, nella zona di Laorca e Rancio.

“L’obiettivo è quello di studiare interventi conservativi che consentano di valorizzare questi immobili, pensare al loro riutilizzo nel rispetto della storia e dell’architettura degli edifici” ha spiegato l’arch. Alessia Silvetti, docente del Politecnico che insieme alla prof. Elisabetta Rosina ha coordinato il lavoro dei ragazzi.

Con loro anche i i tutor didattici Marivita Suma, Mattia Alberganti, Maryam Ziyaee, Chiara Bonaiti, Antonio Lattucchella, Luisa Valsecchi, e gli esperti che hanno tenuto seminari tecnici per gli approfondimenti: Dario Foppoli e Laura di Marino, Jelena Solarov.

Dal 2 marzo al 1 giugno si sono realizzati rilievi e progetti di valorizzazione dei complessi produttivi nell’ambito dei laboratori. I corsi e i laboratori hanno avuto anche il contributo di studenti dell’ultimo anno e laureandi, in particolare Riccardo Pivetta, Sofia Bigoni, Laura Carluccio e Gabriele Mansueto. La collaborazione dei volontari dell’Associazione Il campanile di Lecco e la disponibilità dei proprietari ha reso possibili i sopralluoghi e rilievi.

Gli assessori del Comune di Lecco Simona Piazza e Francesca Bonacina, oltre ai responsabili di Villa Manzoni e del Palazzo Belgioioso hanno dato piena disponibilità nel fornire la documentazione storica e dello stato di fatto, oltre a rilasciare le interviste con le necessarie indicazioni per il progetto.

I progetti degli studenti hanno mirato a costruire ipotesi sistemiche di riuso e valorizzazione del patrimonio industriale lungo la valle del Gerenzone e del Caldone, proponendo nuovi utilizzi, come laboratori artigianali, che costituiscano un volano per le attività dell’industria manifatturiera così tipiche della tradizione Lecchese, ma anche centri ricreativi, un hub della montagna e l’università della Terza Età. Alle presentazione dei progetti, mercoledì, erano presenti anche i proprietari delle due aree site nei rioni alti della città.

Per l’area ex Faini invece, posizionata nel cuore del capoluogo, già destinata al nuovo oratorio, c’è chi tra gli studenti ha progettato la nascita di un parco urbano, palestre e zone di aggregazione, cinema all’aperto e un museo.

Un anteprima già realizzatoa il 1 giugno scorso aveva suscitato molti commenti positivi e gli input provenuti dai partecipanti alla presentazione hanno gratificato gli studenti con osservazioni puntuali e apprezzamenti.