Lettera. “Noi, in visita a Lecco, intimoriti dai venditori”

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LECCO – “Buongiorno,

il 19 c.m. una cara amica di Varese con il suo amico trovano posto per la loro auto nel parcheggio sotto la Basilica di San Nicolò: nella mail qui sotto ci racconta la sua disavventura, fatta di un malcostume ormai diffuso a Lecco.

questo episodio ben dimostra il clima di insicurezza , che negli anni politiche non accorte ed inadeguate ha messo radici in città.
L’immagine di località turistica accogliente non ne esce certo trionfante!”

Paola Vassena.

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scrivere-lettera“Ciao Paola,

Approfitto di questa e-mail per portarti a conoscenza di una situazione incresciosa verificatasi proprio durante la mia visita a Lecco.

Appena raggiunto il luogo d’incontro io ed il mio accompagnatore abbiamo cercato un parcheggio nelle immediate vicinanze. Non avendolo trovato abbiamo parcheggiato nel parcheggio a pagamento non lontano dal ritrovo.

Il parcheggio è gestito da stranieri (non saprei dartene la provenienza). Scesi dall’auto parcheggiata si avvicina una persona che voleva venderci i soliti gadget inutili dei cosiddetti “vu cumprà”. Dopo alcuni tentativi di liberarsi dell’ossessionante venditore, siamo riusciti ad allontanarci. Siamo venuti via un po’ preoccupati in quanto l’insistente venditore ci ha lasciati dicendo che si sarebbe preso cura della nostra auto e a quel punto il mio amico gli promette che al ritorno gli avremmo dato un euro.

Al nostro rientro al parcheggio il venditore era proprio davanti all’auto che ci aspettava quindi abbiamo pagato il parcheggio più l’euro al venditore.

Il mio amico ed io eravamo un po’ preoccupati che potesse danneggiare l’auto o se non gli avessimo dato l’euro finale cominciasse a fare polemiche .

Io sono per la libertà di pensiero e di azione nel rispetto di tuttti. Trovo possibile e probabilmente utile che chiunque abbia l’opportunità di vendere per poter guadagnare e vivere, ma nello stesso tempo ciò non deve limitare la mia libertà di comprare per questo non devo sentirmi minacciata anche se non esplicitamente, questo crea un pregiudizio e una paura che mette a repentaglio la pacifica convivenza dei cittadini.

Ti scrivo tutto questo, perchè, probabilmente, per voi cittadini di Lecco sarà normale data la conoscenza sia delle persone che dei luoghi, mentre per chi arriva da altre destinazioni non è in grado di valutarne i risvolti e quindi prevale il pregiudizio e la paura.
Mi scuso per la prolissità dello scritto e spero che tu possa comprendere la situazione per evitare ad altre persone un disagio nel visitare la carinissima città manzoniana.

E’ stato un vero piacere trascorrere in tua compagnia la giornata di venerdì. In attesa che si ripresenti una prossima occasione ti invio un caro saluto”.

Carmen Passarello