L’ex convento delle suore di Torre de Busi, la parola ai cittadini

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I partecipanti all'assemblea
I partecipanti all’assemblea

 

TORRE DE BUSI – Un incontro fra amministrazione e popolazione, un dibattito aperto, quello che si è svolto nella serata di venerdì nella sala civica a San Gottardo, dove la parola è stata lasciata ai cittadini per tratteggiare ed ipotizzare un futuro in merito all’ex convento delle suore, la struttura di via Roncaglia, ormai inutilizzata da 14 anni, ma che potrebbe diventare un luogo d’interesse sociale per il comune.

L’edificio, che non è di proprietà comunale, e ormai disabitato da 14 anni, in seguito alle frane che colpirono la zona collinare estendendosi da San Gottardo a Favirano, ospitava le suore residenti in paese fino al 2002, nonostante i vari progetti, dopo la vendita, non gli è mai stata trovata una destinazione sul mercato, “lo scorso novembre la curatrice fallimentare ci ha comunicato che la ditta immobiliare che se ne occupava è fallita, in questi mesi, sarà fatta una perizia di stima e la messa all’asta” ha spiegato il primo cittadino Eleonora Ninkovic.

L’ex convento della suore in via Roncaglia, a san Gottardo

 

L’ex convento comprende 34 stanze, un’ampia mansarda, la chiesetta, oggi sconsacrata, e due spazi verdi, edificabili, si presterebbe, dunque, a diventare uno spazio d’interesse sociale, concepito per rispondere alle necessità della comunità, a disposizione dei suoi bimbi, come punto infanzia o asilo, oppure dei propri anziani i quali sempre più spesso popolano i centri diurni dei comuni limitrofi. “Siamo qui per decidere cosa vogliamo fare del nostro paese, dobbiamo capire le intenzioni delle persone, siamo sei frazioni, ma dobbiamo cominciare a pensare come un unico comune – così il sindaco spiegando il primo passo possibile da parte dell’ente pubblico- abbiamo il Piano del Governo del Territorio che ci può aiutare, possiamo tramutare la destinazione dell’immobile da residenziale a sociale – che permetterebbe al comune di gestire la trasformazione della struttura– se vi sentite di fare questo cambiamento”.

“Oggi il convento è ristrutturabile, si ricaverebbero 11 appartamenti a cui se ne aggiungerebbero altri contando gli 800mq edificabili – è intervenuto il responsabile dell’ufficio tecnico l’architetto Domenico Leo – un primo passo, se siete interessati, è una variante al pgt che non danneggia e non depaupera un eventuale privato che vuole investire, ma toglie la possibilità di investire sulla residenza e dà al comune la possibilità di gestire la trasformazione del luogo”.

L’avvocato Veronica Meoli e l’architetto Domenico Leo che hanno contribuito al dibattito

 

L’avvocato Veronica Meoli ha, invece, illustrato la richiesta, a livello regionale, di strutture sanitarie secondarie che andrebbero a rispondere alle necessità delle fasce più deboli, che oggi affollano gli ospedali, prevedendo la presenza di medici, infermieri e figure specializzate. Le altre proposte fra cui la cittadinanza sarà chiamata a scegliere, tramite un questionario che verrà distribuito nei prossimi giorni, sono un centro diurno integrato, una casa di riposo, un centro prima infanzia o una scuola materna, lasciando poi spazio a qualsiasi proposta.

“Dobbiamo ragionare anche sugli immobili che abbiamo, come viverli al meglio, se siamo disposti a dedicare qualche ora per l’organizzazione di eventi per non lasciare che Torre de Busi diventi un paese dormitorio, decidere come riadattare le strutture e in quali investire… dovete essere voi a decidere, pensando a se e come verrebbero utilizzate” ha concluso il sindaco. Anche il vicario don Roberto Trussardi ha voluto essere presente all’assemblea ascoltando le idee dei cittadini in merito agli oratori, strutture, ad oggi poco vissute, da rilanciare, quindi,  implementando e rinnovandone le proposte.

Il sindaco Eleonora Ninkovic con il senatore Paolo Arrigoni

 

L’assemblea è stata poi l’occasione per il sindaco di dare notizia ai propri cittadini del parere favorevole ad unanimità, espresso lo scorso 25 novembre, dalla Commissione II Affari istituzionali del Consiglio regionale della Lombardia per il cambio di circoscrizione provinciale, il passaggio, quindi, dalla provincia di Lecco a quella di bergamo; “l’iter è ancora lungo, non sarà semplice, ma questo parere favorevole è un jolly” ha detto Eleonora Ninkovic ringraziando il senatore Paolo Arrigoni ed il presidente della provincia di Bergamo Matteo Rossi per “esserci stati affianco durante tutto il percorso”.