Libro e gioco del Lasco nei disegni degli alunni. E ora una mostra

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ESINO LARIO – In gennaio era stato presentato alla birreria delle nuove Terme di Tartavalle. Nei mesi successivi il gioco ideato dalla ricercatrice e scrittrice di Esino Lario Pinuccia Nasazzi che si rifà al romanzo di Antonio Balbiani “Lasco il bandito della Valsassina” e il libro che ne racconta la storia adattata ai bambini erano entrati nel mondo della scuola.

Presentati agli alunni di Casargo, Cortenova e Esino, nel corso dell’anno scolastico gioco e libro sono divenuti oggetto di un singolare lavoro artistico che ha visto gli alunni – guidati dai loro insegnanti – illustrare attraverso ben  160 disegni la storia e i personaggi del romanzo dello scrittore ottocentesco di Bellano.

Da qui l’idea di una vera e propria mostra che a inizio agosto verrà allestita presso la sala civica di Casargo e alla quale sarà abbinato un concorso il cui vincitore “conquisterà” la copertina del libro che riporterà tutti i disegni dei bambini.

Il volumetto verrà dato alle stampe dalla casa editrice “Fabbrica dei segni”, la cooperativa sociale di Novate Milanese alla quale si deve anche la pubblicazione del gioco (i cui disegni sono opera del giovane illustratore di Pasturo Emanuele Riva) e che di recente ha messo in vendita pure le carte del Lasco, un souvenir consistente in un prezioso cofanetto che contiene il mazzo doppio delle carte presenti nella scatola del gioco.

Le carte sono accompagnate dal libretto che sintetizza la storia del “bandito della Valsassina” e da un gioco che non prevede l’ausilio del tabellone.

La ricercatrice e scrittrice esinese Pinuccia Nasazzi.
La ricercatrice e scrittrice esinese Pinuccia Nasazzi.

La manifestazione di Casargo è programmata per sabato 2 (nella fascia oraria compresa tra le 14 e le 18) e domenica 3 agosto per l’intera giornata (dalle 10 alle 18). Per l’occasione la Pro loco offrirà ai bambini, tanto sabato come domenica, una ricca merenda.

Sarà insomma una simpatica “due giorni” di festa e di gioco in occasione della quale verrà presentato il gioco del Lasco in forma gigante e… da pavimento, realizzato sempre dalla “Fabbrica dei segni”, che darà modo in particolare proprio ai bambini di entrare dal vivo dentro il gioco e di interagire con i vari personaggi del romanzo.

A guidare l’evento sarà Pinuccia Nasazzi, che sempre lo scorso gennaio, in occasione della presentazione del gioco, aveva affermato: “L’iniziativa è nata proprio… per gioco, che poi abbiamo condiviso con persone animate da buona volontà e dal comune intento di promuovere e salvaguardare il territorio e di non disperderne il patrimonio fondato sulla sua storia e sulle sue tradizioni”. “Vogliamo che i nostri paesi tornino per così dire a fare notizia – aveva aggiunto la ricercatrice esinese – e in tal senso questo gioco potrà fare la sua parte”.

Il presidente della Comunità montana, Alberto Denti, dal canto suo aveva sottolineato come il gioco consentisse di calarsi nella realtà della terra valsassinese e di valorizzare le risorse artistiche locali.

Da sinistra Pinuccia Nasazzi, Alberto Denti ed Emanuele Riva il giorno della presentazione del gioco alle nuove Terme di Tartavalle.
Da sinistra Pinuccia Nasazzi, Alberto Denti ed Emanuele Riva il giorno della presentazione del gioco alle nuove Terme di Tartavalle.

E’ il caso di ricordare che la scatola del gioco contiene un tabellone, cinque tabelle per ciascun giocatore, 54 carte da gioco più altre 20 speciali, cinque pedine, un dado e un libro con la storia di Lasco e le istruzioni. Si parte, non a caso, da Parlasco e poi si pescano le carte di volta in volta relative alla casella conquistata: quelle rosse sullo spazio del conte di Marmoro e quelle nere su quelle di Lasco. Le carte speciali raffigurano invece Armelina, Nicola, Giroletta e gli innamorati. Vince chi possiede quattro carte Conte, una carta Armelina, una carta Innamorati, una carta Nicola, una carta Giroletta e nessuna carta Lasco.

Alla realizzazione del gioco e del libro avevano dato il loro contributo Carlo Somaschini per quanto riguarda la storia della Valsassina e lo storico locale Renato Castelletti per la parte documentale.

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