MANDELLO – Una festa per una “signora” un po’ avanti con gli anni ma che continua a piacere. E… a volare. Una festa per spegnere idealmente sulla torta di compleanno 93 candeline, ma anche per accendere per un giorno le luci della ribalta su alcuni autentici personaggi che hanno scritto la storia della Moto Guzzi.
Mandello ha vissuto sabato 15 marzo la prima delle due giornate organizzate appunto nel segno della Casa dell’Aquila. E come sempre accade quando a calcare le scene è l’azienda motociclistica mai uscita dal cuore dei mandellesi e dei numerosi appassionati delle “due ruote” con il glorioso emblema dell’Aquila è stata festa grande.
Palcoscenico della giornata di celebrazioni è stato il cinema teatro comunale di piazza Leonardo da Vinci, dove il primo atto della festa – la cui organizzazione ha mobilitato in particolare l’Associazione culturale Giorgio Ripamonti ma che ha coinvolto la stessa Casa dell’Aquila e gli Amici guzzisti del ristorante “Al Verde”, oltre al Comune di Mandello – è stato rappresentato dal collegamento in diretta streaming dalla Toscana con Marco Landi del Moto club Siena. Questi ha salutato gli amici guzzisti di Mandello e presentato il suo libro di recente pubblicazione “dedicato – ha detto – a quei motociclisti che non vogliono mettersi in mostra”. “Un libro – ha aggiunto – che insegna a guardarsi dentro”. Un altro collegamento video ha visto un appassionato dell’Aquila augurare buon compleanno alla Guzzi addirittura dal Brasile e precisamente da San Paolo.
E’ stata poi la volta di Elio Cantoni, ex dipendente Guzzi, declamare alcune sue poesie, dopodiché la parola è passata Daniele Torresan, responsabile comunicazione del gruppo Piaggio. Questi ha dapprima puntualizzato che “la Guzzi è ancora la più bella azienda del gruppo”. “Siamo qui in tanti a festeggiarla – ha aggiunto – perché tutti vogliamo bene a questo marchio. La California 1400, ultima nata, sta vendendo bene, ma oggi vogliamo ricordare le persone che hanno fatto grande la Moto Guzzi, perché dire loro grazie non sarà mai abbastanza”.
Sul palco del “De Andrè” (dove nel frattempo avevano trovato posto anche Mario Arosio del Moto Guzzi World Club e Nello Mariotti, responsabile produzione della Casa dell’Aquila) sono quindi saliti, per ricevere la medaglia e il forte applausi dei presenti, alcuni tra i volti più conosciuti della storia della fabbrica mandellese.
Uno dopo l’altro sono stati chiamati Federico Mapelli (99 anni), Graziano Trincavelli, Luigi Rompani, Luciano Gazzola (collaudatore, ottenne tra l’altro un prestigioso quinto posto assoluto alla “24 ore del Montjuic”, una tra le più belle gare di endurance di sempre), Elio Cantoni, Enrico Cantoni (classe 1926), Lazzaro Poletti e Vittorino Corti. Riconoscimenti alla memoria sono andati anche a Luigi Forni, indimenticato fedele custode del museo della Guzzi, scomparso lo scorso anno, e al belga Herman Haudenuyse, morto nel 2012, che sul tetto della sua casa aveva ricostruito con le tegole colorate la scritta “Moto Guzzi” e che ogni anno – in sella sua motocicletta – era solito raggiungere Mandello per incontrare gli amici.
Quindi, dopo il saluto dell’assessore al Turismo Luciano Benigni (“C’è ancora tanto calore attorno al nome Guzzi”, ha sottolineato) e la proiezione dell’interessante filmato “Un volo da sogno” che ricostruisce la storia della Guzzi attraverso le preziose testimonianze di alcuni ex dipendenti anziani, è stata la volta di un altro momento particolarmente atteso.
La “Normale 51” costruita nello stabilimento di Mandello nel 1921, che fino a quel momento si era fatta ammirare sul palcoscenico del cinema teatro, è stata portata all’esterno del locale e accesa per la prima volta in pubblico. Ad avviarla è stato Mirco Snaidero, al quale si deve il recente restauro della mitica “due ruote”. Tutti hanno applaudito e ad alcuni sono venuti persino gli occhi lucidi. Poco distante, anche Carlo Guzzi sembrava osservare soddisfatto.