VARENNA – Già da qualche giorno se ne discute a Varenna, di quel diniego a chi viene da fuori di potersi spostare in paese, in quella perla del Lario scelta da molti promessi sposi per le proprie nozze.
“L’indicazione della Curia di limitare i matrimoni in Varenna è stata una sorpresa per tutti noi” – è intervenuto il sindaco Mauro Manzoni, apprendendo della lettera del Vicario Pastorale della zona III di Lecco Mons. Maurizio Rolla – Sotto il profilo della ‘convenienza pastorale’ della Chiesa va ovviamente rispettata e si comprendono le motivazioni religiose che suggeriscono di evitare celebrazioni nuziali di persone prive di legami con la Parrocchia varennese”.
Tuttavia, ricorda il sindaco, “da oltre 20 anni,sono stati celebrati tali matrimoni non certo contro la volontà della Curia, ma in base alla discrezionalità del Parroco, sarebbe auspicabile il permanere di tale possibilità – pur nella consapevolezza che tale facoltà comporti per l’attuale Amministratore Parrocchiale di Varenna, reggente più parrocchie, una certa mole di lavoro. Noi speriamo che la contingenza del troppo lavoro per il reggente sia superabile”.
“Il desiderio di sposarsi in un luogo significativo per la coppia, come Varenna (o Piona o altro), è sempre più sentito – prosegue Manzoni – non è un fatto estetico o di moda, ma simbolico, è la ricerca di un momento sereno e meditativo, laddove l’ambiente si propone come un valore spirituale universale. E i luoghi sono sempre più universali, alla portata di tutti. Fondiamo la speranza che molte coppie potranno ancora sposarsi in chiesa a Varenna, e che possano coronare la propria storia d’amore in un “luogo del cuore”, in questo caso nella nostra chiesa di San Giorgio”.
E non ovviamente per il paese rivierasco è anche una questione d’importanza economica e turistica “tanto scontati quanto essenziali allo sviluppo del paese – ha concluso il sindaco – Aggiungo che comunque gli sposi che volessero sposarsi in paese si rivolgerebbero comunque ad altra località amena a discapito di Varenna con conseguente perdita di immagine e anche, in ultima istanza, con un significativo svantaggio economico per tutti”.