Tre giorni e 700 volontari, di cui 50 con le valigie pronte per una chiamata in Liguria. Sono i numeri della maxiesercitazione della Protezione Civile che è cominciata venerdì e finisce oggi in diversi comuni di tutta la provincia di Lecco. Il campo base è posizionato a Pescate in località “Fornace”, mentre i vari scenari dove vengono attuate le attività sono suddivise tra Calco, Colico, Galbiate, Garlate, Mandello del Lario e Taceno. Scopo della tre giorni intensiva è quello di testare i vari gruppi di volontari, dalle Pec, i team comunali, a quelli più specifici, come i cinofili e i sommozzatori.
A Pescate è stato allestito il campo base, con la segreteria e la direzione logistica, che svolgono attività di coordinamento dei gruppi che si trovano all’esterno del campo, in stretta collaborazione con la sala Ce.Si negli uffici della Provincia.
Il territorio è recintato: nessuno infatti può entrare o uscire senza passare dal piantone di guardia posto all’ingresso dell’area. Fuori intanto, in alcuni comuni, sono invece predisposti scenari diversi per testare la preparazione delle squadre di Protezione Civile. A partire dalla mattinata di sabato a Garlate, Colico e Galbiate è stato simulato un rischio idrogeologico con la formazione di un campo, a Mandello un’esondazione, a Calco si è finto lo sversamento di una cisterna, mentre a Valgreghentino sono intervenuti i volontari dell’antincendio boschivo della Comunità Montana del Lario Orientale e Valle San Martino supportati nella parte logistica dal gruppo di Protezione Civile locale.
Nella serata di sabato inoltre è stata attuata una maxiemergenza sanitaria a sorpresa. “Viene definita maxi perché coinvolge più di dieci persone – spiega il responsabile sanitario Fabio Gerosa della Croce Verde Bosisio appartenente al gruppo Anpas –. Abbiamo fatto finta che è arrivata una chiamata a causa di un velivolo caduto nella zona di Sala al Barro di Galbiate. Sul posto quindi siamo intervenuti con otto ambulanze equipaggiate per recuperare una ventina di cavie, ovvero i finti infortunati. Lo scenario è più realistico possibile, infatti i truccatori hanno lavorato per rendere l’intervento verosimile”. Nella giornata di oggi invece a Erve e Valgreghentino viene organizzata una ricerca di persone disperse nei boschi con le squadre cinofile appartenenti all’Associazione nazionale carabinieri, ma anche la ricerca di un disperso nel lago nella zona di Olginate da parte di gruppi di sommozzatori.
“Fa piacere vedere questi gruppi così motivati – dichiara il prefetto di Lecco Marco Valentini, in visita al campo base –. C’è una buona crescita nel movimento”. Intanto dalla direzione fanno sapere che una cinquantina di volontari sono in pronta partenza per le zone tormentate di Liguria e Toscana. Da un momento all’altro, se la situazione lo dovesse richiedere, questi uomini partiranno per dare una mano ai paesi tormentati dalle frane.
“Comunque vada sarà un successo”. Cita una frase sanremese di Piero Chiambretti l’assessore provinciale alla Protezione Civile Franco De Poi. Secondo il politico di Villa Locatelli infatti eventuali errori servono comunque: “Le criticità dobbiamo recepirle per aggiustare la mira ed essere sempre più preparati durante le emergenze”. In questo momento c’è voglia di fare volontariato: “Stiamo finendo un corso con nuovi operatori volontari – racconta De Poi – e ci sono tantissime adesioni, sintomo che la voglia di avvicinarsi e partecipare alle attività di Protezione Civile è alta.
Nel Lecchese ci sono 50 gruppi tra quelli comunali e le associazioni specializzate. Inoltre ogni anno aumentano sia i gruppi sia i volontari”. Nella mattinata di sabato ha fatto visita al campo base pescatese anche il prefetto di Lecco Marco Valentini e il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, che hanno girato per tutto il campo ricevendo i dettagli dell’esercitazione. La politica calolziese si è soffermata sul gruppo cinofilo, salutando ogni cane insieme al suo conduttore; questi poi si sono esibiti in una piccola dimostrazione di obbedienza canina. Al campo base, durante la giornata di ieri, sono transitati anche i sindaci di Pescate, Galbiate e Morterone.
Saltata invece la parte di esercitazione prevista a Ballabio, con quella che doveva essere l’emergenza di uno scenario di rischio assai reale come l’esondazione di un torrente (fatto accaduto per davvero appena due anni fa). Una incomprensione tra Comune e PC ballabiesi da un lato e Provincia dall’altro ha fatto cancellare unilateralmente il test che secondo gli organizzatori locali doveva prevedere anche la chiusura – per un’ora – della Provinciale della Valsassina. La cosa è stata negata da Villa Locatelli e Ballabio ha scelto di sospendere l’iniziativa, alla quale avrebbero partecipato oltre trenta persone.