CALOLZIO – Un consiglio comunale aperto lungo e tormentato dove non sono mancati litigi e scontri che hanno richiesto l’intervento della polizia locale: è questa la sintesi del consiglio straordinario aperto al pubblico di mercoledì sera a Calolzio, sull’accoglienza dei migranti in città.
La riunione, iniziata alle 20.30, ha visto la partecipazione di una numerosa fetta della popolazione calolziese “seriamente preoccupata che l’arrivo di questi richiedenti asilo possa rompere definitivamente il delicato equilibrio tra i cittadini calolziesi italiani e immigrati, andando a gravare sulla loro sicurezza, già minata dai recenti fatti di cronaca che sono avvenuti tra la zona della stazione e il parco del Lavello” come sottolineato dal capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi.
I richiedenti asilo che dovrebbero arrivare a Calolzio sono poco più di una ventina e l’amministrazione Valsecchi avrebbe individuato nell’ex Asl lo stabile preposto ad accoglierli: “ La nostra amministrazione ha deciso di fare anche lei la sua parte nell’accoglienza dei migranti – ha esordito l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Calolziocorte Luca Giovanni Valsecchi – ma al contempo ha scelto di tutelare i suoi cittadini aderendo al progetto Sprar, che mediante la clausola di salvaguardia ci permette di non andare oltre al 3 per mille (tre migranti ogni mille abitanti) ed evita situazioni come quella di Carenno, dove l’amministrazione, non avendo inizialmente aderito al progetto Sprar, ha dovuto fare i conti con l’arrivo di 25 migranti”.
Una sicurezza che però in questo momento di assoluta emergenza non è più garantita, come spiegato da Ruggero Plebani, responsabile progetto Sprar del comune di Lecco:“Purtroppo lo stato attuale della situazione arrivi, che ogni giorno, aumentano sensibilmente, non ci permette di garantire il rispetto della clausola di Salvaguardia, anche se si farà il possibile per rispettare i comuni che hanno deciso di aderire al progetto Sprar”.
“Anche se attualmente il sistema Sprar è il progetto migliore per far fronte all’emergenza migranti – ha fatto eco l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Lecco Riccardo Mariani – ed è l’unico che permette di avere una voce in capitolo senza subire le pretese della Prefettura”.Concluso l’intervento di Mariani il numeroso pubblico presente ha preso parola e subito è emersa una netta contrapposizione tra i favorevoli all’accoglienza e quanti invece hanno espresso la loro assoluta contrarietà.
I contrari, in maggior numero, hanno espresso le loro preoccupazioni per la sicurezza e hanno puntato il dito contro l’amministrazione Valsecchi rea di “pensare sempre ai richiedenti asilo e di aver abbandonato i calolziesi nel momento in cui hanno chiuso due importanti ditte del circondario”.
“Quando una città si appresta ad accogliere nuovi richiedenti asilo i residenti si fanno prendere dalla paura del diverso. Calolzio ospita già undici richiedenti asilo da diversi anni e ad oggi non mi sembra che ci siano stati problemi con questi ragazzi, anzi si sono perfettamente integrati con i cittadini, non pensate che anche questa volta potrebbe andare così?” ha commentato Massimiliano Pirovano de “Il gabbiano”cercando di placare le preoccupazioni dei calolziesi, senza però riuscirci.
I pochi cittadini favorevoli invece, si sono detti d’accordo a un’accoglienza non massiccia che permetta “l’integrazione dei richiedenti asilo nel tessuto sociale calolziese e nel campo lavorativo, colmando così il vuoto di manodopera a cui stiamo assistendo”.
Ad una prima fase tranquilla, dove i cittadini, ad uno ad uno hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo alla sicurezza, chiedendo di accogliere in modo adeguato per costruire un processo di integrazione condiviso ed efficace, si è arrivati al momento più caldo della serata: il consigliere Senegalese Buobou Dia, del gruppo consigliare Casa delle sinistre, favorevole all’accoglienza, si è scagliato contro il Carroccio esprimendo la propria “amarezza per il modo in cui il problema è affrontato dalla Lega Nord: forse dimenticando che gli italiani sono stati i primi emigrati”. Le parole del consigliere senegalese hanno scatenato l’ira del Segretario Provinciale Flavio Nogara che ha interrotto più volte Boubou Dia.
A un certo punto il colpo di scena, l’assessore del comune di Calolzio Paolo Cola si è alzato dal tavolo ed è andato incontro a Nogara intimandolo a “tacere e ad abbandonare l’aula”.
Dopo un lungo momento di tensione tra urla e tentativi da parte di alcuni membri della maggioranza di riportare la situazione alla normalità, la polizia locale è dovuta intervenire per sedare definitivamente gli animi e per far riprendere il regolare svolgimento della seduta.
Al termine del consiglio comunale la Lega Nord ha presentato un ordine del giorno che “offre la possibilità di fare un passo avanti condiviso nella soluzione del problema dell’accoglienza dei richiedenti asilo a Calolziocorte – ha illustrato Marco Ghezzi – prima di ospitare i richiedenti asilo nell’ex Asl potremmo ristrutturare l’immobile, creando dei mini appartamenti al suo interno, in modo tale da poterlo rendere fruibile ai caololziesi una volta che i richiedenti asilo se ne saranno andati”.
L’amministrazione Valsecchi appellandosi a questioni procedurali, ha dichiarato inammissibile l’ordine del giorno del Carroccio e in seguito, ha votato contro la possibilità di discuterlo, rimandando la discussione a futuri consigli comunali. Il consiglio è terminato mezzanotte inoltrata, dopo una lunga discussione nella quale non è stato possibile trovare un punto di incontro tra favorevoli all’accoglienza e contrari.