Cittadinanza italiana conferita a Nese Altintas e Matteo Veizi, due diciottenni nati in Italia da genitori stranieri. Nella mattinata di martedì i due giovani sono stati, infatti, accolti a Palazzo Bovara, dove il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, ha ufficialmente formalizzato l’acquisizione della cittadinanza.
Entrambi classe ’93, nati e cresciuti in Italia, Nese e Matteo sono studenti rispettivamente del Liceo Scientifico G.B. Grassi e dell’Istituto Fiocchi di Lecco e hanno potuto beneficiare della legge 05/02/1992 n° 91, «normativa – spiega il sindaco – che prevede il conferimento di cittadinanza a quei figli di genitori stranieri che siano nati e risieduti ininterrottamente in Italia. Questo significa – precisa – che anche solo una breve parentesi all’estero, ad esempio per motivi di studio, può compromettere l’applicazione della detta legge. A ciò si aggiunge il fatto che per poter procedere la domanda deve essere inoltrata al comune solo ed esclusivamente nel corso del diciottesimo anno di vita del ragazzo. Compiuti i diciannove anni il procedimento si complica notevolmente. In sintesi potremmo dire che la legge apre una piccola finestra, una facilitazione nel processo di acquisizione della cittadinanza, ma bisogna saperla cogliere al momento giusto».
Ma chi sono i due nuovi cittadini italiani?
Figlia di genitori turchi, Nese Altinas è nata a Como e non ha mai abbandonato il nostro Paese. Una volta compiuti i diciotto anni «sono stata io stessa – illustra la giovane – a informarmi presso l’Ufficio Anagrafe del comune e a inoltrare la richiesta. Da oggi in poi ho doppia nazionalità e ne sono molto contenta».
Nato a e cresciuto a Lecco, Matteo è albanese e ha potuto fare domanda grazie all’interessamento dei suoi genitori. «Sono stati loro i primi a ricercare informazioni – commenta – e io ho voluto procedere».
Ai neocittadini è stata, infine, consegnata una copia della Costituzione italiana. «All’interno di questo fascicolo – conclude Brivio – potrete trovare i fondamenti del nostro ordinamento dello Stato e, in aggiunta, uno scritto di Piero Calamandrei sul rapporto tra i giovani e la Costituzione».