ABBADIA LARIANA – Su il sipario! Lunedì 8 settembre ad Abbadia Lariana è ripartita l’attività all’Oratorio “Pier Giorgio Frassati”. Nei giorni precedenti il parroco, don Vittorio Bianchi, aveva lanciato un appello: “Vi aspettiamo tutti, in tanti, in oratorio – aveva detto – per accendere la lampadina dei desideri. E sarà luce vera, piena”.
Quest’anno, tra l’altro, l’anno oratoriano è iniziato ad Abbadia con una novità significativa, ossia la presenza di un’animatrice che per quattro pomeriggi alla settimana – e per un anno intero – condividerà l’attività formativa appunto nell’ambito dell’Oratorio.
Si tratta di Linda Ferrari, residente a Garlate, che appunto nella giornata di lunedì ha conosciuto i “suoi” ragazzi.
Sempre nei giorni scorsi don Vittorio aveva richiamato il senso della partecipazione alla vita dell’Oratorio, “da sempre – aveva scritto sul notiziario parrocchiale – un riferimento della nostra gioventù, della maggior parte di tutti noi”.
“E’ vero – specificava il parroco – i tempi sono cambiati e oggi questa dimensione sembra si stia offuscando. Tuttavia, in un’epoca in cui dominano la frammentazione e il declino delle relazioni autentiche, l’Oratorio offre ancora ai nostri ragazzi la possibilità concreta di trovarsi, di stare vicini e di sperimentare valide appartenenze”.
“Oggi – aggiungeva don Bianchi – emerge come priorità quella di svegliare le nuove generazioni dal torpore e dall’isolamento a cui la globalizzazione, nonché l’abuso di tecnologia, le hanno abituate. Ecco allora la necessità di far diventare l’Oratorio sempre più luogo di relazione. Ma per fare questo occorre coinvolgere i primi responsabili della loro educazione, ossia i genitori. L’Oratorio del futuro dovrà andare in questa direzione. E se è vero che non può diventare un “familiatorio”, perché i ragazzi hanno bisogno di uno spazio tutto loro, la sfida è di trasformarlo sempre più in un luogo capace di accoglienza e di accompagnare tutta la famiglia su binari distinti e consapevolmente dosati”.
“Non dovrà più succedere – concludeva il parroco – che il messaggio educativo che si veicola nell’ambito dell’Oratorio non trovi corrispondenza con quello trasmesso dai genitori, non dovrà più succedere che mamme e papà propendano a considerare questi nostri spazi come un parcheggio per i figli. Anche la figura del laico volontario all’interno dell’Oratorio deve passare da marginale a protagonista, guadagnando un ruolo educativo essenziale per la formazione delle nuove generazioni. Per tutti è importante investire buona volontà, passione e tempo per realizzare un Oratorio basato sul dialogo, nel rispetto di tutti. L’Oratorio dovrà essere comunque una struttura al cui centro c’è sempre e comunque Cristo”.