LECCO – Passare dalla dicitura padre-madre a quella di genitore1-genitore2? Lega e FDI chiedono rassicurazioni per evitare che la questione possa porsi in futuro, ma il Comune, anche se per ora non manifesta l’intenzione di cambiare lo status quo, decide di non chiudere le porte a un eventuale cambiamento.
In linea con la politica del “prevenire è meglio che curare”, Lega e Fratelli D’Italia, durante la seduta di consiglio comunale di martedì sera, mediante una delibera chiedono che “il Comune si impegni per il futuro a non cambiare mai le diciture padre e madre in genitore 1 e genitore 2 per quanto riguarda i vari documenti”.
Impegno, però, che l’amministrazione decide di non accettare e, nonostante il voto a favore dei consiglieri di Appello per Lecco, oltre che di quelli di minoranza, la delibera non viene approvata.
“I termini padre e madre rappresentano parole cardine della nostra cultura e della religione cristiana – spiega Giulio De Capitani nelle delibera – e tali termini, oggi più che mai, significano una speranza e un punto di riferimento per le generazioni future”.
“Iniziative come quella del Comune di Venezia, che ha deciso passare alle diciture genitore 1 e genitore 2 – continua il capogruppo del Carroccio – non hanno alcuna finalità di determinare una maggiore integrazione e mettono in discussione la famiglia, istituzione fondamentale su cui si basa la nostra società”.
Escluso Appello per Lecco che ha votato a favore, però, la maggioranza, in merito a questa questione, non sembra vedere alcuna “minaccia” all’orizzonte. Dello stesso parere è anche il suo ex consigliere Sandro Magni: “Per i bambini non ci sono solo il padre e la madre, ma esistono anche i tutori legali, i nonni…e, inoltre, vi è ancora molta ideologia contro gli omosessuali”.
La successiva votazione respinge dunque la delibera, ma, almeno per il momento, non è comunque stata presentata nessuna proposta in merito alla volontà di modificare la dicitura padre e madre per quanto riguarda i vari documenti.