Quell’Infedele, molto ”lecchese”, visto da dentro

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalla nostra inviata negli Studi LA7.
Davvero numerosi i lecchesi in studio durante la puntata di lunedì sera de L’Infedele, su La7. Lavoratori del Tubettificio Europeo, esponenti politici del territorio tra cui il segretario provinciale del Pd Ercole Redaelli e alcuni membri di associazioni di volontariato. Tutti accolti nel salotto di Gad Lerner per testimoniare il loro sostegno alla deputata “operaia” Lucia Codurelli, proprio in queste ore sul punto di decidere se dimettersi dal Parlamento o se continuare a rappresentare alla Camera i suoi affezionati elettori.

Seduta tra gli ospiti d’onore della puntata Marzia Masera, da quasi quarant’anni operaia presso il Tubettificio, ex collega e amica della Codurelli. Appena dietro la lavoratrice un gruppo numeroso di politici del territorio: accanto al già citato Ercole Redaelli anche il consigliere comunale Stefano Angelibusi, il sindaco di Cassago Gian Mario Fragomeli e l’assessore di Bulciago Antonino Filippone. E poi ancora Noura Fouzi e Gianfranco Stamerra, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione lecchese Al Maghribia Onlus, accompagnati da alcuni amici e simpatizzanti. Infine i lavoratori del Tubettificio, seduti dietro uno striscione rosso e pronti a sottolineare gli aspetti per loro più problematici della manovra Monti.

Ed è proprio su questa tematica che è intervenuta Marzia Masera: «chiedere a un operario che da un anno è in mobilità di posticipare ulteriormente l’età pensionabile – ha spiegato durante la trasmissione televisiva – non è una cosa da niente. Chi hanno colpito con il provvedimento? Come sempre gli operai e i lavoratori dipendenti. Noi siamo disposti a fare dei sacrifici – ha precisato – ma ci fa male sentire che c’è chi si è offeso per i recenti controlli a Cortina. Capisco molto bene – ha aggiunto – le difficoltà incontrate dalla nostra amica deputata nel votare la manovra del governo. Lucia Codurelli sa cosa significa lavorare in fabbrica ed è per questo che ha definito la votazione il “momento più difficile della sua vita”».

E a spiegare questa sofferenza ci ha pensato la stessa parlamentare, che in un’intervista girata da L’Infedele lo scorso giovedì 5 gennaio ha dichiarato: «sento una richiesta forte di non mollare, che mi mette in una situazione di incertezza e preoccupazione. La mia decisione di rassegnare le dimissioni – ha spiegato – è stata il frutto di un malessere durato molto tempo. Sono stati per me anni difficili: i parlamentari vengono definiti “la casta”, persone attaccate ai loro privilegi. Io non mi riconosco in questa descrizione e ho sofferto molto per simili giudizi sommari».

«Per noi Lucia rappresenta una garanzia – ha concluso la Masera – e mi auguro che possa cambiare idea e proseguire il suo prezioso lavoro alla Camera, così da continuare a rappresentarci al meglio».

Tanti altri, poi, i temi affrontati in una puntata che è durata poco più di tre ore. A partire dai recenti fatti di Cortina, simbolicamente contrapposti ai problemi degli operai lecchesi, passando per le difficili liberalizzazioni, il referendum per l’abrogazione della legge elettorale, le vicende del San Raffaele e, infine, il processo Eternit di Casale Monferrato.