LECCO – Sala Ticozzi piena, occupati tutti i posti a sedere, ci si accalca nei corridoi: sono oltre 250 i cittadini che vogliono sapere cosa Qui Lecco Libera ha da dire in più su Metastasi, il terremoto giudiziario che ha investito la città poco più di un mese fa e che non ha ancora smesso di lanciare scosse.
Con una narrazione in stile Carlo Lucarelli, Duccio Facchini e gli altri esponenti di Qll hanno ricostruito passo dopo passo tutta la vicenda legata al Lido di Parè.
Ad aprire la serata è stato il sindaco Virginio Brivio, o meglio, il discorso che Brivio ha tenuto durante la seduta del consiglio comunale del 14 aprile, dodici giorni dopo gli arresti di Ernesto Palermo e dell’ex primo cittadino di Valmadrera Marco Rusconi.
Da qui, attraverso la lettura recitata delle intercettazioni contenute nell’inchiesta, Facchini e colleghi sottolineano i ruoli dei diversi attori cercando di smontare alcune tesi difensive messe in atto dai diretti interessati o da chi per loro, come ad esempio quella che “vuol fare passare Marco Rusconi come qualcuno a cui è caduta addosso una valanga alla quale non sa come reagire” o quella secondo cui “Brivio non era a conoscenza della reale identità di Palermo e le azioni da lui compiute nel periodo incriminato sono state fatte solo per aiutare un amico”.
“Non siamo, né vogliamo fare – come qualcuno ci ha accusato – i giudici né tantomeno ricercare e denunciare responsabilità diverse da quelle pubbliche e politiche – hanno spiegato gli organizzatori della serata – quello però che non possiamo sopportare sono la mancata assunzione di responsabilità etica e politica di fronte all’evidenza dei fatti e soprattutto il sacrificare la ricerca della verità e della chiarezza ad una omertà istituzionale mascherata da riservatezza”.
“E’ in forza del principio secondo il quale: colui che esercita un suo diritto non cagiona offesa a nessuno, che noi come cittadini abbiamo il diritto oltre che il dovere di impegnarci affinché tutti i fatti emersi vengano chiariti sul piano della verità – hanno continuato – le nostre fonti non sono segrete ma sono le notizie già apparse sui giornali locali e nazionali e su dati e fatti indicati in atti giudiziari ormai di dominio pubblico… vorremmo veramente che chi ci ascolta questa sera comprenda che il nostro scopo non è quello di far prevalere un teorema, ma di fornire a tutti dati, fatti e documenti per farsi, autonomamente, ma con cognizione e convinzione, un’opinione su quanto è successo”.
Qui Lecco Libera ha concluso poi il discorso citando Simone Weil: “Non essere complici, non mentire, non rimanere ciechi”.
Dopo la ricostruzione dei fatti di Parè, Facchini ha presentato una piccola rassegna stampa con le dichiarazioni che il sindaco Brivio ha rilasciato ad alcune testate locali nei giorni immediatamente dopo gli arresti e dopo l’uscita sui quotidiani delle intercettazioni che lo riguardavano personalmente, cercando di sottolineare alcune incongruenze che, a suo dire, compaiono in tali dichiarazioni.
Ad ascoltare la lunga digressione vi erano anche consiglieri comunali di maggioranza come Viviana Parisi e Stefano Angelibusi e di minoranza come il leghista Giovanni Colombo che durante il dibattito è intervenuto raccontando di come Ernesto Palermo lo abbia “minacciato e spinto giù per le scale dopo averlo appellato come mafioso – aggiungendo – Non è vero che nessuno ha mai detto niente. Io, per esempio, da solo e spesso contro qualcuno dei miei durante i consigli comunali sono sempre intervenuto e ho bocciato questi miti, non è vero che siamo tutti uguali”.