Varenna e il polo turistico di Olivedo. Il sindaco: “Un baillame inutile”

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Ferrara - Carlo MolteniVARENNA – “Tutto il baillame che si è accompagnato e che si sta tuttora accompagnando al previsto polo turistico di Olivedo è, a mio parere, soltanto un’occasione per qualcuno per mettersi in vetrina e cavalcare in modo strumentale una battaglia che tale non deve essere”.

 

Carlo Molteni, sindaco di Varenna, interviene all’indomani del lancio della petizione voluta da Legambiente e dalla delegazione lecchese del Fai – Fondo Ambiente Italiano in merito all’“Ambito di trasformazione urbanistica 1” incluso nel Piano di governo del territorio adottato lo scorso agosto nella “perla del Centrolago” e destinato a tornare prossimamente in consiglio comunale.

“Cifre, cubature e addizioni a lago gridate sui giornali e sui media in questi giorni sono argomentazioni ormai superate”, osserva il primo cittadino.
Non aggiunge altro, Molteni, ma sulla vicenda dice la sua anche Paolo Ferrara. “Dopo il confronto previsto dall’iter di legge, certamente serrato ma costruttivo, con la Regione Lombardia e con la Provincia di Lecco – spiega l’assessore al Turismo – rimane il disegno di fondo, ossia quello di sviluppare la zona di Olivedo in ambito turistico-ricettivo, ma rimodellando i contenuti secondo quanto suggerito puntualmente proprio dalla Regione e dall’ente Provincia”.

“In futuro – aggiunge Ferrara – percorsi concordati e condivisi e alla luce del sole implementeranno quanto previsto dal Piano di governo del territorio di Varenna”.

E’ il caso di ricordare che la petizione di Legambiente e del Fai (indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al governatore della Lombardia Roberto Maroni e all’assessore regionale al Territorio e all’urbanistica Viviana Beccalossi e che ad oggi ha superato le 800 adesioni) era stata sottoscritta, tra gli altri, dai consiglieri Pinuccio Dajelli, Nives Balbi e Mauro Manzoni.

I tre esponenti del gruppo di minoranza “Vivere Varenna” si erano detti stupiti del fatto che “la valorizzazione dell’identità del territorio passi attraverso una massiccia cementificazione e non invece da un’attività volta a rigenerare il paesaggio storico-naturalistico consolidato, che costituisce la vera ricchezza capace di incidere sulla vitalità economica di Varenna”.

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