MANDELLO – Dopo il successo delle prime due edizioni, quest’anno sarà la Lega Navale di Mandello a ospitare la terza edizione del Trofeo Alfio Cup in ricordo di Alfio Peraboni.
Per gli amici dell’indimenticato campione e in generale per gli appassionati di vela l’appuntamento è per sabato 19 luglio nelle acque antistanti Mandello, dove alle 13 prenderà il via una regata aperta a tutte le barche, cabinati e a bulbo.
Saranno in molti, prevedibilmente, a prendere il largo per ricordare il “Pera”, come veniva affettuosamente chiamato Alfio: i Platu 25, i J 24, i fun, la classe libera Cabinati e naturalmente quelle Star che hanno consacrato Peraboni due volte medaglia olimpica e una volta campione del mondo.
Scomparso nel gennaio di tre anni fa, Alfio ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della vela. Ha fatto sognare generazioni di velisti e in coppia con Giorgio “Dodo” Gorla è riuscito a far rivivere le imprese epiche di Straulino e Rode.
Nel 1980, dopo la conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Mosca, l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini gli attribuì l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica.
Gorla, compagno di tante vittorie, tornerà a regatare a Mandello sabato prossimo proprio per ricordare l’amico Alfio. “Dodo” ha già partecipato alle prime due edizioni della “Alfio Cup”. Aveva vinto la prima a bordo di “Enjoy”, un Platu 25 armato da Michele Azzoni. Accanto a lui c’erano i ragazzi che Peraboni stava facendo crescere: loro lo chiamavano coach e lui li sommergeva di consigli e di spassosi aneddoti.
Alla seconda edizione della competizione Gorla aveva tagliato ancora per primo il traguardo, ma il calcolo dei compensi aveva finito col tributare la vittoria a “Ollip” di Pierluigi Colombo, portacolori della Lega Navale mandellese.
Quest’anno sarà quindi “Ollip” il defender del Trofeo Alfio Cup, una preziosa scultura creata dall’artista Velasco Vitali intitolata “Vento”.
La terza edizione della “Alfio Cup” si svolgerà con il patrocinio della Lega Navale, del Comune di Mandello e del Comune di Monza, la città in cui Alfio Peraboni viveva con la famiglia dopo il suo trasferimento dal Lario.
Anche quest’anno l’evento sarà sponsorizzato da Giulio Azzoni, della “ Azzoni Forniture Industriali” di Lecco, e da Romeo Sozzi della ditta “Promemoria” di Valmadrera. Dopo la regata gli equipaggi si ritroveranno presso la Polisportiva, a Pramagno, per la cena e la cerimonia di premiazione.
Afferma Simonetta Martini, presidente della Lega Navale di Mandello: “Sarà una regata particolarmente partecipata da tutti i regatanti della nostra Lni, che quest’anno ha l’onore e la gioia di ospitare la terza edizione della “Alfio Cup”. La regata e la festa di premiazione offriranno l’occasione a numerosi velisti di incontrarsi e di ricordare, non senza nostalgia, le emozioni condivise con l’amico, il maestro, il campione ammirato, amato e temuto che è rimasto nella mente e nel cuore di tutti i velisti che l’hanno conosciuto”.
Alfio Peraboni era nato a Monza l’8 maggio 1954. In seguito si era trasferito con la famiglia a Mandello, dove si dedicò all’atletica partecipando a varie competizioni agonistiche e distinguendosi per disciplina e resistenza fisica. Decise poi di avvicinarsi al basket e approdò alla corte dell’Elettromeccanica Lecco del presidente Giuseppe Puglisi. In quella squadra fece subito faville, mostrando di avere la tempra del fuoriclasse.
Nel 1972 fu ceduto, con un’operazione per quegli anni clamorosa, alla “Pallacanestro All’Onestà”, la seconda squadra di Milano, che lo portò a debuttare in serie A. In seguito, una serie di situazioni negative gli fecero però prendere la decisione di lasciare il basket.
A Mandello qualche tempo dopo avvenne l’incontro con quella che sarebbe diventata la grande passione della sua vita, la vela. Grazie all’ingegner Giulio Cesare Carcano, progettista alla Moto Guzzi, e al costruttore di barche Danilo Folli, Alfio salì per la prima volta su una barca della classe Star come prodiere del piemontese Giorgio “Dodo” Gorla, un ex finnista farmacista di professione. Nacque così, quasi per caso, uno tra i migliori equipaggi di tutti i tempi. I due, coniugando precisione e potenza, cominciarono a vincere tutto, a collezionare medaglie e onori.
Alle Olimpiadi di Mosca del 1980 vinsero il bronzo e quattro anni dopo, ai Giochi di Los Angeles, ecco un altro prestigiosissimo terzo posto. Gorla e Peraboni riportarono così in vita le imprese epiche (e mai più ripetute) di Straulino e Rode, che avevano vinto il titolo mondiale nella classe Star nel 1956.
Nel 1984 a Villamoura, in Portogallo, “Dodo” e Alfio salirono sul gradino più alto del podio ai campionati mondiali e in seguito si aggiudicarono tre campionati europei. Nel loro palmarès figurano altresì cinque titoli italiani. Poi, il 12 gennaio 2011, il dramma: Peraboni muore a soli 56 anni in seguito a emorragia cerebrale.
Per informazioni sull’evento di sabato 19 luglio consultare il sito: http://www.lnimandello.it oppure telefonare allo 0341-730.355.