VERCURAGO – Un’iniziativa del tutto nuova e significativa, fra disabilità e barriere architettoniche, quella vissuta da un centinaio di ragazzi delle scuole medie di Vercurago, nella giornata di sabato, presso l’oratorio, dove è stato allestito un vero e proprio percorso da affrontare in sedia a rotelle, ma anche ad occhi bendati.
“I ragazzi erano entusiasta – commenta Pamela Maggi, ideatrice e promotrice dell’iniziativa “A ruota libera” – non volevano più smettere di giocare a sitting volley e porre domande a Nicola Grassi“, il giocatore della squadra di Missaglia, neo campione regionale, che ha risposto a tutti i dubbi. Un modo per prendere coscienza, divertendosi, delle tante barriere architettoniche che le persone con disabilità si trovano ad affrontare ogni giorno.
È la seconda volta che Vercurago ospita il percorso “A ruota libera”, nato tre anni fa e con carattere itinerante, solo qualche settimana fa era infatti stato proposto a Calolzio in piazza Vittorio Veneto in occasione del Maggio Calolziese e sarà presente a Lecco il prossimo mese.
Organizzata dalle associazioni Vercurago Futura e Lo Specchio, la giornata è iniziata con una presentazione a cui sono intervenuti, Raffaele Pascuzzi per Vercurago Futura, l’architetto Pamela Maggi come ideatrice del progetto, il vice sindaco Roberto Maggi in rappresentanza del Comune di Vercurago e Roberto Nava in rappresentanza dello specchio.
Erano anche presenti il presidente, l’allenatore e un giocatore della squadra di sitting volle di Giussano i quali hanno insegnato e fatto giocare i ragazzi della scuola media inferiore Kolbe di Vercurago, alternandosi con il percorso ad ostacoli con le carrozzine (presidi sanitari) messi a disposizione da ortopedia Castagna di Lecco.
Gli organizzatori ringraziano la professoressa Bussolati e tutto il corpo docente della scuola Media Kolbe di Vercurago oltre a tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Infine un ringraziamento a don Roberto Trussardi “per averci concesso per il secondo anno consecutivo gli spazi dell’oratorio”.