SALA AL BARRO – “Avrei preferito che quel giorno avesse preso un treno e di trovarlo ancora in vita mentre girovagava per Lecco o anche per Milano. E’ un grande dispiacere, per lui, per i familiari e soprattutto per i figli che tanto si sono impegnati nelle ricerche”.
Il comandante della Polizia Locale di Galbiate, Danilo Bolis, incaricato dalla Prefettura di coordinare le operazioni, non nasconde l’amarezza per il ritrovamento del corpo di Sandro Mazzoleni, l’anziano scomparso da Sala al Barro lo scorso martedì e rinvenuto sabato mattina senza vita su una collinetta a lato della provinciale.
Nascosto dai rovi e adagiata su un fianco, la salma dell’anziano è stata avvistata intorno alle 9 da un volontario della Protezione Civile che ha poi dato l’allarme. Il luogo del ritrovamento distava mezzo chilometro in linea d’aria dall’abitazione dell’81enne ed era un’area già controllata in precedenza anche se ad una prima verifica il corpo era sfuggito alla vista dei soccorritori. La morte sarebbe comunque sopraggiunta nella sera del giorno della scomparsa, per cause naturali come verificato dal medico legale.
Tutto questo durante il quinto giorno di ricerche che hanno impegnato anche sabato numerose squadre di soccorritori.
“A loro va il mio ringraziamento – ha spiegato il comandante Bolis – a tutti i volontari della Protezione Civile, della Croce Rossa e del Soccorso di Calolzio che si sono prodigati a qualsiasi ora, ringrazio la professionalità del Soccorso Alpino, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco giunti in forze da tutta la regione per questa operazione. Ringrazio il geometra Busdon, dei Vigili del Fuoco, per la sua preparazione e per il grande contributo dato alle operazioni e alla Prefettura, nella figura del dott. Simeone, che ha permesso il dispiegamento di forze e con la quale sono rimasto in costante contattato per tutta la durata dell’operazione”.