Ballabio. E’ morto Rinaldo Tagliaferri, sciatore e maestro, suo lo Sporting Club

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Rinaldo-Tagliaferri

BALLABIO – Quando parlavi con lui scorgevi nei suoi occhi ancora quella luminosità di chi la vita se la sta gustando a pieno. Lo sentivi, lo percepivi quel piacere di vita che si portava sempre con sé e lo avvolgeva tutto.
Negli ultimi anni appoggiato al suo bastone, trottolava di qua e di là, aveva una memoria vivace e attingeva con facilità nei suoi ricordi di gioventù nonostante l’alba dei novant’anni stava per spuntare. Purtroppo è giunto prima il tramonto: la luce nei suoi occhi si è spenta per sempre ieri sera, martedì.

Lui, Rinaldo Tagliaferri, classe 1925, cresciuto a pane e neve, è stato sciatore, maestro di sci, operaio alla Sae di Lecco, poi albergatore dal 1954 quando con la moglie fondò l’hotel ristorante Sporting Club di Ballabio ora gestito dai Figli Luca e Ferdinando e ancora primo presidente della sottosezione del Cai Ballabio dall’anno di fondazione (1976/77) per due mandati consecutivi e poi ancora dall’1989 al 1991.

Schietto, allegro, simpatico, genuino, dall’animo buono e sempre con la battuta pronta ma rigorosamente in dialetto, Rinaldo Tagliaferri è stato una figura di spicco nel mondo dello sci alpino lecchese non solo.

In un’intervista fatta nel 2010, quando gli venne consegnato il premio Pinuccio Todeschini in occasione della presentazione dello stagione sciistica dello Sci Club Lecco, Tagliaferri raccontò: “Ho messo gli sci all’età di 6 anni, fu mio padre, falegname di professione, a costruirmi i primi sci in legno. Imparai vicino a casa, al così detto Roccolo di Ballabio che si trova nei pressi della strada che sale a Morterone”.

Rinaldo Tagliaferri

Gli anni passano, la passione cresce e con lei il piccolo Rinaldo che fa il suo esordio in una competizione agonistica organizzata dalla Polizia Ferroviaria e da Carlo Villa di Lecco: “Era il 1945, gareggiai per la prima volta e vinsi sia lo Slalom che la Discesa Libera”, ricordava.
Da quel giorno Rinaldo non abbandonerà più gli sci. Durante la settimana lavora alla Sae di Lecco, e la domenica va a gareggiare vestendo i colori dell’allora associazione sportiva Crotta di San Giovanni. Passano solo tre anni dalla sua prima gara e nel 1948 Tagliaferri partecipa ai Campionati Italiani a Cortina e poi anche a gare Internazionali. Vince 5 volte la Coppa Italia in diverse categorie e due volte quello che fu il Trofeo delle Regioni. Nel 1949 Tagliaferri approda allo Sci Club Lecco e nel 1956, dopo aver dato l’addio alla carriera agonistica, diventa maestro di sci. A dimostrazione della sua intrapredenza e non contento degli obiettivi raggiunti, nel 1963 insieme agli amici Giuseppe Gargenti, Angelo Casari e Antonio Malugani fonda una Scuola di Sci ai Piani di Bobbio. Per oltre quarant’anni Tagliaferri trascorre i sabati e le domeniche sulle piste di Bobbio. Con lui sono cresciute generazioni di giovani sciatori… “Poi – ricordava in quell’intervista – con l’avanzare dell’età ho dovuto smettere”.

Ma quella dello sci non era l’unica sua passione. Amante della fotografia, Rinaldo ebbe modo e fortuna di girare il mondo e molti dei sui scatti sono dei veri e propri capolavori che si possono ancor oggi ammirare entrando all’hotel Sporting Club di Ballabio.

Il Cai Ballabio e lo Sci Club Lecco, per voce rispettivamente dei due presidenti: Giuseppe Orlandi Calumer e Arturo Montanelli, esprimono le loro più sentite condiglianze alla famiglia di Rinaldo anche a nome dei due sodalizi.

Ieri, si è spento un grande atleta, un grande imprenditore, un grande uomo, e c’è chi se lo immagina già lassù, sci ai piedi, a zizzagare tra le nuvole bianche come la sua neve.