Dopo 16 giorni sospese
le ricerche a Piona
dell’uomo disperso

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Era il 17 agosto scorso, un mercoledì di sole, quando nel primo pomeriggio un gommone si disequilibria e il suo pilota cade in acqua insieme a tre bambini. I piccoli risalgono immediatamente, l’uomo no. Il secondo adulto presente nel natante con altri due bambini si butta per salvare l’amico, ci riesce ma viene inghiottito dal lago. Annaspa e prima ancora che l’amico salvato riesca a gettargli il salvagente sparisce tra i flutti sotto l’abbazia di Piona nello spazio esterno al golfo.

C’era grande determinazione a recuperare il corpo di Stefano Antolini, 42 anni di Cantù, lo sfortunato soccorritore. L’eroe che il fato non ha risparmiato. E così i vigili del fuoco del nucleo sommozzatori di Milano ci hanno provato per 16 giorni, prima di decidere di sopendere le ricerche. Un periodo molto lungo, maggiore del solito che si ferma di solito a circa una settimana.

Il terreno dove stavanno agendo i somozzatori non era per nulla facile. La profondità del lago in quel punto raggiunge anche i 200 metri, una gola che ha reso le ricerche davvero complicate. L’essere umano, infatti, scende normalmente fino al massimo a 50 metri, poi lascia il compito alle macchine, in questo caso a un robottino munito di sonar e collegato al gps.

Purtroppo il lago è sembrato voler essere la bara di questo benemerito canturino e non intende ancora restituirlo alla famiglia. Oggi la squadra dei vigili del fuoco milanese ha lavorato per recuperare la complessa attrezzatura usata in questi giorni di indagini.

DALL’ARCHIVIO DI LECCONOTIZIE

Canturino disperso: un eroe. La vicenda e le ricerche

18 agosto 2011

A Piona stamane sono riprese le ricerche del corpo di Stefano Antolini, il 42enne risucchiato dal lago nel tardo pomeriggio di ieri. Sul teatro della disgrazia sono arrivati stamane i somozzatori dei vigili del fuoco di Milano con le loro tecnologie adatte a scandagliare le profondità lacustri.
Non si esclude che della vicenda se ne occuperà […]