”Fungiatt” come un elfo trovato morto
seduto nei boschi

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Aveva in grembo i funghi, appena colti, che stava pulendo. Così è apparso poco prima delle undici di sera ai carabinieri e ai volontari del Soccorso alpino che lo stavano cercando dopo che alle otto di sera ieri, martedì, era partito l’allarme perché l’uomo non era rientrato a casa.  Non è stata quindi una caduta, ma un malore quello che si è preso la vita di Arrigo Bazzi, fungiat di 72 anni, abitante di Sueglio in Valvarrone. L’uomo si trovava nei boschi in località Sommafiume dove possedeva una baita.

Prima di uscire intorno all’una del pomeriggio Arrigo Bazzi aveva avvertito la famiglia della passeggiata tra i boschi in cerca di funghi e indicato dove andasse. Una ottima precauzione per chi va in montagna quella di segnalare i luoghi su cui si metterà piede. Purtroppo per lui è servito poco, perché il malore che lo ha colto non gli ha dato scampo, pare non se ne sia neppure accorto.

Alle otto di sera non vedendolo e non ottenendo risposte alle chiamate al cellulare, la figlia Monica ha dato l’allarme e sulle tracce del fungiat si sono messi i volontari del Soccorso alpino e i carabinieri della stazione di Colico. Tra le dieci e le undici di sera il ritrovamento del corpo senza vita: era seduto a pulir funghi. Se n’è andato così tra i boschi mentre era intento in una delle attività che preferiva.

Bazzi,” l’Arrigo” per gli abitanti della Valvarrone era conosciutissimo, uomo attivissimmo che portava egregiamente i suoi 72 anni. Impegnato in un coro a Dervio era reduce da una trasferta in Sardegna effettuato pochi giorni fa. Non aveva mai dato segno di malattia, anzi si stava preparando ad accompagnare all’altare la figlia minore, Monica appunto, che si sposerà ad ottobre. Vedovo, lascia altri due figli un maschio e un’altra femmina.

 

 

La foto in prima pagina è esemplificativa, non legata all’episodio