LECCO – La scissione nel Pdl spezza il partito anche nel lecchese: tanti i volti noti della politica locale che avrebbero seguito il vice premier Angelino Alfano, che insieme ad altri parlamentari ha deciso di non aderire alla nuova “Forza Italia” e tra questi l’ex governatore lombardo, il senatore Roberto Formigoni.
Oltre a Roberto Formigoni, nel lecchese hanno disertato il congresso nazionale di sabato mattina a Roma il presidente della Provincia, Daniele Nava e il capogruppo comunale PDL, Filippo Boscagli, mentre il consigliere regionale Mauro Piazza una capatina nella capitale l’ha fatta ma solo per: “presidiare la situazione, fino a quando sembrava che si potesse raggiungere un accordo, quando invece è stato chiaro che non se ne faceva nulla ho deciso di non partecipare al congresso”.
E proprio il consigliere regionale prosegue: “A questo punto convocheremo entro il prossimo fine settimana (forse mercoledì o giovedì, ndr) un incontro convocando tutti i nostri amministratori, dirigenti e sostenitori per decidere quale linea prendere purchè sia condivisa da tutti, perchè un conto è fare una battaglia dentro il partito, un altro è andarsene e questa situazione che si è venuta a creare necessita di un ulteriore approfondimento per raggiungere una decisione che sia la più possibile collegiale e univoca. Detto questo, non nascondo di essere rammaricato e deluso per come sono andate le cose”.
Stato d’animo identico a quello del presidente della Provincia di Lecco Nava: “Auspicavamo che il documento redatto da Alfano venisse accolto affinchè si sancisse il trionfo delle regole e della scelta dal basso dell’organigramma di partito, in realtà questo non è avvenuto ed ha comportato la traumatica scissione che è negativa per tutti”.
Quindi Nava ribadisce: “Rimanere in Forza Italia senza le garanzie del rispetto delle regole e della meritocrazia interna non è possibile – quindi Nava non le manda a dire e affonda il colpo – Se logica della rinnovata Forza Italia sarà quella dell’ultimo Pdl che a fronte di numeri, volti e capacità mette come commissario del Pdl lecchese la Michela Vittoria Brambilla di turno non ci sta bene… Ora, resta da capire che strada e che direzione vuole intraprendere Alfano. Ma ancor prima, sarà opportuno chiamare all’adunata tutti gli amministratori e i dirigenti lecchesi che sono dalla nostra parte per un confronto aperto e raggiungere un accordo comune”.
“Non ci sono alternative alla scelta di non andare a Roma. Convinto e contento di questa decisione già comunicata nei giorni scorsi – ha aggiunto Boscagli – È il momento di una svolta radicale, l’abbiamo detto e ripetuto per mesi già quando si è ripresentata Forza Italia e poi si è cercato di affossare il Governo. Ora il Governo governi e faccia senza giustificazioni quello che serve a risollevare il Paese. E si costruisca qualcosa di nuovo e positivo nel panorama del centrodestra, un partito moderato e popolare come in ogni paese europeo”.
Con lui, l’intero gruppo del PDL in Comune potrebbe staccarsi dal ritorno a Forza Italia: “Siamo compatti – ha spiegato il consigliere Antonio Pasquini – il PDL era sintesi di tante tradizioni e Forza Italia è qualcosa in cui non mi riconosco. Non ho aderito a Forza Italia nel 1994 e non vedo perché farlo ora. Ora vedremo, è chiaro che si aprono nuovi scenari. E’ un mese però che il dibattito politico del centro destra è una questione più di ornitologia che di politica, il problemi della gente sono altri e non credo che la risposta sia invocare i comunisti. In Italia esiste un problema sulla giustizia ma esiste anche sulla disoccupazione, sulle aziende che chiudono, sui costi della Pubblica Amministrazione centrale, sui tagli pesantissimi agli enti locali”.
Sarà però nei prossimi giorni che gli amministratori e i militanti del PDL lecchese dovranno decidere se aderire a Forza Italia oppure no, come anticipato.
Fedele al Cavaliere Silvio Berlusconi, invece, l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, commissario provinciale del partito, che sabato mattina ha raggiunto il congresso nazionale dove ad unanimità si è deciso per riabbracciare ufficialmente il progetto di Forza Italia. Una scissione che nel lecchese si era già manifestata da tempo visti i difficili rapporti tra l’area brambilliana e quella guidata da Nava e Piazza, sfociati più volti in aspri commenti e che ha portato a fondare in città due distinti club di Forza Italia.