ABBADIA LARIANA – “Carissimi Giovanni, Sergio e Sandro, poche parole per dirvi che vi sono vicino in questo momento di grande sofferenza e di grande mistero. Poche parole e molte preghiere. E, se permettete, molto affetto”.
Comincia così la lettera che monsignor Dante Lafranconi ha fatto pervenire in queste ore ai tre figli di Adele Croci e Franco Gianola, due delle tre vittime del tragico schianto dell’idrovolante precipitato lunedì 9 giugno in Valvarrone.
Originario di Mandello, classe 1940, monsignor Lafranconi è vescovo di Cremona dal 2001 dopo essere stato nel decennio precedente alla guida della diocesi di Savona-Noli.
Era molto amico dei coniugi Gianola, monsignor Lafranconi, e a confermarlo è lo stesso prelato (che proprio in queste settimane ricorda con i mandellesi don Vittorio Bianchi e don Ambrogio Balatti il suo giubileo sacerdotale) nella missiva scritta ai figli della coppia di Abbadia Lariana.
“Ero legato da grande affetto ai vostri genitori – scrive il vescovo Dante – con i quali ho sperimentato una sincera e profonda amicizia, ho condiviso percorsi spirituali e iniziative pastorali a servizio soprattutto della famiglia. Il tutto vissuto sempre con passione, intelligenza e gioia”.
Monsignor Lafranconi – che è anche vicepresidente della Conferenza episcopale lombarda, presidente della Commissione regionale per la famiglia e la vita e componente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi – aggiunge: “La morte li ha colti insieme, come insieme hanno vissuto e, oserei dire, ha posto il sigillo su quella comunione di anima e di corpo che il sacramento del matrimonio aveva sancito e consacrato per sempre”.
Poi l’ultimo pensiero: “Abbraccio con affetto voi e le vostre famiglie”.