MANDELLO – Dopo sedici anni l’Aido regionale è tornata nel Lecchese – e nella circostanza a Mandello Lario – per tenere la propria assemblea ordinaria. L’ultima volta era accaduto nel maggio 1998. Oggi alla guida dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule c’è Leonida Pozzi, che proprio nel ’98, soltanto un paio di mesi dopo quella scadenza assembleare, venne sottoposto a trapianto di fegato.
E’ stato lo stesso presidente a ricordarlo domenica 11 maggio nell’assise che si è tenuta presso la sede del Soccorso degli alpini. Una scelta non casuale, perché – come ha sottolineato nel suo indirizzo di saluto il presidente del gruppo Aido di Mandello, Mario Lafranconi (che è anche presidente del Collegio regionale dei revisori dei conti) – “qui c’è l’espressione più alta del volontariato inteso come servizio alla persona, 365 giorni all’anno e 24 ore su 24”.
Al tavolo di presidenza, con il presidente Pozzi, il vicepresidente vicario Giovanni Ravasi, i vicepresidenti Riccardo Redaelli e Duilio Villa, l’amministratrice Donata Colombo e il segretario Valerio Cremonesi, oltre a Carlo Casari, presidente dell’Aido provinciale di Lecco, chiamato a presiedere i lavori dell’assemblea.
Nella sua relazione Leonida Pozzi ha innanzitutto ricordato che in Lombardia gli iscritti all’Aido erano – a fine 2013 – 365.874, ossia 22.764 in più rispetto al dicembre 2012. “Mai nella storia del nostro consiglio regionale – ha detto – si era avuto un incremento così notevole, frutto anche del lavoro svolto dalle varie sezioni provinciali. L’aumento delle adesioni è del resto fondamentale, perché altrimenti non riusciremo mai a realizzare il sogno di azzerare le liste di attesa. Il fatto poi che sia diminuito il numero dei receduti significa che chi dà la propria adesione all’Aido è convinto della scelta fatta e non ha più dubbi”.
Entrando nel merito delle cifre, il presidente ha ricordato che Lecco si colloca al sesto posto in Lombardia per numero di iscritti (23.199), con un +14,13% rispetto al dato dell’anno precedente. E per quanto riguarda l’incremento percentuale di iscritti proprio Lecco da metà classifica è passata al primo posto, seguita da Varese e da Cremona.
L’intera Lombardia resta in ogni caso una regione modello anche in tema di iscritti all’Aido. Basti dire che la media riferita ai gruppi comunali attivi in tutta Italia si avvicina al 14%, ossia meno della metà della media (che tocca il 28,69%) della sola Lombardia. E non è tutto: l’incremento di iscritti a livello nazionale fatto registrare nel 2013 è stato di 42.207 unità, delle quali ben 22.764 – come già ricordato – soltanto in Lombardia (come dire, quasi il 54% dell’incremento complessivo).
“Di fronte a queste cifre – ha detto il presidente Pozzi – la considerazione è che anche l’Italia associativa cammina ancora a tre marce, nonostante il lavoro svolto dalla Giunta nazionale dell’Aido in questi primi anni di mandato”.
Parlando dei rapporti con le sezioni provinciali, il numero uno dell’Aido lombarda ha affermato che “il difficile momento che il Paese sta attraversando deve insegnarci che dobbiamo ricorrere maggiormente alle nostre risorse organizzative e impegnarci di più a individuare e organizzare attività remunerative che producono finanziamenti”. “Occorre riscoprire dentro di noi – ha aggiunto – più entusiasmo verso la nostra associazione, perché se non sentiamo appunto dentro noi stessi questa forza non riusciremo a trasmetterla ai nostri collaboratori e ai nostri gruppi”.
Leonida Pozzi ha poi evidenziato l’importanza di entrare nelle scuole per trasmettere ai giovani la cultura della donazione e ricordato che dopo quasi un anno di lavoro si è riusciti a formalizzare con il gruppo Ubi Banca un rapporto di collaborazione per la realizzazione di una carta di credito personalizzata Aido e denominata “Carta Enjoy” da mettere a disposizione degli iscritti.
“La banca concederà un bonus su tutte le operazioni transate con questa carta – ha spiegato Pozzi – a beneficio dell’Aido regionale, che a sua volta ne verserà una parte alle sezioni provinciali che avranno raccolto l’adesione dei propri gruppi e dei relativi iscritti. Questo sarà un nuovo modo per farci conoscere anche attraverso il mondo bancario e al tempo stesso avere l’opportunità di incentivare un finanziamento”.
Parlando dell’attività di prelievo e dei trapianti in Italia e in particolare in Lombardia il presidente regionale ha osservato che nel 2013, rispetto sempre al 2012, a livello nazionale sono diminuiti sia i donatori effettivi sia quelli utilizzati e sono altresì leggermente aumentate le opposizioni. “Se si pensa alle donazioni multiorgano – ha detto Pozzi – possiamo sostenere che lo scorso anno sono stati persi una settantina di trapianti e, di conseguenza, 70 persone non hanno potuto riacquistare la possibilità di una vita a tutti gli effetti normale. Questo è un dato che deve far riflettere, tanto più considerando che alla data del 20 aprile di quest’anno ben 9.209 persone sono in lista di attesa per un trapianto. C’è poi da dire che in Italia su un totale di circa 60 milioni di abitanti la percentuale di quanti hanno dato il proprio consenso alla donazione di organi è soltanto del 2,30%. Questo ci deve far riflettere, perché significa che sul territorio nazionale è ancora poco diffusa la cultura della donazione”.
Cosa fare allora per accompagnare l’associazione verso il futuro? “Occorre proiettarsi verso nuove forme di comunicazione – ha spiegato il presidente – e proporre nuove iniziative e nuove modalità di rapportarsi con le istituzioni. L’Aido ha bisogno inoltre di snellire le proprie strutture, con un’organizzazione territoriale impostata diversamente e con strumenti a disposizione più moderni e razionali”.
Avviandosi a concludere il suo intervento Leonida Pozzi si è quindi rivolto direttamente ai presidenti presenti in sala. “Dovete essere motivati – ha affermato – e trasmettere entusiasmo e buona volontà a tutti i vostri collaboratori. Io ho la sensazione che in questi ultimi anni talune sezioni lombarde si siano un po’ rilassate, perdendo vivacità. Di qui l’importanza di ripartire con rinnovato slancio, con la speranza che il nostro lavoro possa contribuire a una drastica diminuzione delle persone in lista d’attesa e che si riduca il numero degli ammalati che muoiono in attesa di ricevere un organo”.
La relazione del presidente Pozzi è stata seguita dagli interventi del nuovo presidente del NITp (Nord Italia Transplant), Massimo Cardillo, e del coordinatore regionale prelievi organi e tessuti, Sergio Vesconi. Il dottor Cardillo ha ricordato che il NITp è la prima organizzazione di trapianto nata in Italia, con una collaborazione sempre molto forte con l’Aido. “La rete dei trapianti sta peraltro cambiando – ha detto – e anche noi siamo chiamati a dare il nostro contributo. E’ importante far sì che un trapianto duri nel tempo e il più a lungo possibile e proprio questa è la sfida che siamo chiamati a portare avanti con forza”.
Dal canto suo il professor Vesconi ha sottolineato che stiamo attualmente attraversando un momento di trasformazione. “Ma occorre saper cogliere – ha specificato – le potenzialità positive, che pure non mancano”.
Il saluto del Comune di Mandello ai partecipanti ai lavori dell’assemblea regionale era stato portato dall’assessore Grazia Scurria, da oltre 20 anni tesserata Aido. “Ogni volta che ascolto la preghiera del donatore mi commuovo – aveva detto – e mi convinco sempre più della bontà della mia scelta e dell’efficacia e importanza di un’associazione che fa della cultura del dono lo scopo primario della propria attività”.