LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice protagonista di un episodio spiacevole avvenuto all’ospedale di Lecco.
“Buongiorno, vorrei raccontarvi quanto successo a mia madre all’ospedale Manzoni di Lecco. Prima di Natale, per due volte nel giro di pochi giorni, è stata portata in ambulanza al Pronto Soccorso per due TIA (Attacco Ischemico Transitorio). In entrambe le occasioni è stata mandata a casa, ma dopo nemmeno una settimana è stata colpita da Ictus (c’era da immaginarlo, dopo due ischemie transitorie la probabilità che giunga un ictus è altissima).
Quindi arriviamo in Pronto Soccorso intorno alle 12 del 29 dicembre e, dopo 10 ore, la portano a fare una risonanza. Per poter effettuare l’esame le tolgono la protesi dentaria. Da quel momento, però, la protesi sparisce. La cosa che mi ha amareggiato maggiormente, però, è stata la mancanza di sensibilità nei confronti di chi sta male.
Il giorno successivo mi sono rivolta all’accettazione del Pronto Soccorso spiegando il problema e un infermiere maleducato mi ha detto che sarei dovuta tornare in orario d’ufficio. Ora, capisco che si trattava di giornate di festa e capisco i turni snervanti del Pronto Soccorso… ma queste sono cose che non possono accadere.
Prima di tutto penso che si debba avere rispetto della dignità di persone che stanno male. L’umiliazione di mia madre rispetto a quanto successo non interessa proprio a nessuno?”
Cordiali saluti
Barbara Anghileri