Al funerale nella Chiesa del Sacro Cuore presente un nutrito gruppo di alpini
Nella predica don Pietro Mitta: “Il suo attaccamento nei confronti degli Alpini lo ha portato a diventare una persona attenta ai bisognosi”
MANDELLO – Tante penne nere questa mattina a salutare per l’ultima volta Carlo Cameroni, socio di più alto grado negli Alpini di Mandello e unica penna bianca, scomparso all’età di 87 anni la notte tra il 2 e il 3 dicembre scorsi. A riempire la Chiesa del Sacro Cuore, dove hanno avuto luogo i funerali, non solo quelle appartenenti al gruppo mandellese, ma anche di Lierna e di Esino, presenti con i loro gagliardetti.
A celebrare le esequie don Pietro Mitta, ex prevosto di Mandello legato a Cameroni da un rapporto di amicizia, toccante ed emozionante nella predica: “Era un alpino DOC. Il suo attaccamento nei confronti di questo gruppo lo ha portato a diventare una persona attenta a chi aveva bisogno. La solidarietà è divenuta una nuova bandiera per lui. Nella sua carriera militare Carlo ha raggiunto l’importante grado di maggiore. Ora il Signore lo ha chiamato a sé per consegnargli un alto grado, quello di risorto in Lui”.
Visibilmente commosso anche il capogruppo degli Alpini di Mandello Claudio Bianchi nel leggere la ‘Preghiera dell’alpino’. Ad accompagnare l’addio di Cameroni, dopo la comunione, anche le note di ‘Signore delle cime’ suonate dal maestro e socio aggregato alpino Massimo Gilardoni. Garantito il picchetto d’onore a guardia del feretro durante tutta la durata della liturgia funebre.