LECCO – Alla serata di Qui Lecco Libera dedicata a Metastasi e ai fatti legati alla vicenda di Parè c’era anche lui: Vincenzo Musolino. Era seduto in prima fila, di fianco al figlio Angelo, l’uomo che pochi giorni fa ha tentato di darsi fuoco di fronte al tribunale di Lecco (vedi articolo).
L’imprenditore ha ascoltato in silenzio tutta la ricostruzione della vicenda Lido di Parè e ha visto la sua foto proiettata sul grosso telo bianco che campeggiava in mezzo al palco, mentre Duccio Facchini, leader dell’associazione Qui Lecco Libera che ha organizzato la serata, raccontava di come la Edilnord, l’impresa del figlio Angelo (membro del consiglio direttivo di Ance Lecco), avesse partecipato alle primissime fasi dei lavori al pratone di Valmadrera e di come fosse immediatamente battuta in ritirata appena scoperta la presenza di Mario Trovato al cantiere.
Ancora visibilmente scosso Vincenzo Musolino ha deciso di non mancare a questo appuntamento dichiarando: “Voglio partecipare a serate come questa perché voglio dare il mio contributo, magari posso dare qualche elemento utile per far capire i fatti che succedono in città, mi sembra una cosa giusta…”. Le poche parole hanno lasciato poi il posto alle lacrime.
Nonostante Musolino sia stato collaboratore di giustizia all’epoca dei fatti di Wall Street e abbia già pagato il proprio debito con la giustizia, sembra dover subire ancora lo scotto di essere stato in qualche modo legato allo scomodo cognome Trovato.
Da qui l’estremo gesto compiuto qualche giorno fa di fronte al tribunale di Lecco: dopo che un articolo apparso sulla stampa locale aveva svelato l’acquisto compiuto da parte del vicesindaco Vittorio Campione di una casa dalla Edilnord di proprietà del figlio Angelo. Vincenzo Musolino ha trovato insopportabile il fatto che il nome del proprio figlio, peraltro incensurato, venisse associato al clan dei Trovato e si ripresentasse per lui lo stesso incubo.
A fine serata è proprio Angelo Musolino a intervenire pubblicamente per chiarire la propria posizione in merito alle vicende di Parè. Il nome dell’impresa Edilnord compare infatti durante le prime fasi dei lavori iniziati dopo la vincita del bando da parte della società “Lido di Parè”, ma scompare quasi subito e precisamente appena Mario Trovato viene visto aggirarsi per il cantiere del Pratone.
“Per concordare i lavori da svolgere avevo parlato solo con Antonello Redaelli – spiega Angelo Musolino – e non sapevo fosse il prestanome dei Trovato, appena ci siamo accorti che Mario Trovato si recava al cantiere e che quindi poteva c’entrare qualcosa con la società abbiamo deciso di interrompere il lavoro e abbiamo ritirato tutto”.
A conferma delle parole di Musolino ci sono gli atti dell’inchiesta stessa che dimostrano il repentino ritiro della Edilnord dai lavori di costruzione iniziati a Valmadrera nella ormai famosa estate del 2011.