Sono rimasti appesi per ore in parete a duecento metri dalla cima del pizzo d’Eghen nella parte di Grigna settentrionale che si trova nel comune di Cortenova Valsassina. Due ragazzi in cordata sono rimasti bloccati sulla via Liberi di Sognare, perché uno dei due è caduto per 10 metri ferendosi alla caviglia sinistra (una brutta frattura scomposta); purtroppo il punto dove si sono fermati è inaccessibile all’elicottero, quindi quattro tecnici del Soccorso alpino sono stati portati in cima all’Eghen e da lì si sono calati andando incontro ai due alpinisti in difficoltà.
Una volta raggiunti hanno poi calato l’infortunato alla base del pizzo, dove finalmente l’elisoccorso ha potuto prendere a bordo il ferito e le altre persone grazie all’uso di una serie di verricelli. L’operazione iniziata nel pomeriggio è terminata intorno alle otto di sera.
L’infortunato (A. B., 37enne residente a Monza), il compagno di arrampicata e i tecnici del Soccorso sono stati trasportati alla piazzola del Bione dove un’ambulanza attendeva l’arrivo del ferito che poi è stato trasportato all’ospedale Manzoni di Lecco. Un guasto all’ascensore che porta al tetto del nosocomio dove atterrano gli elicotteri ha reso infatti necessaria questa soluzione alternativa.
Ad intervenire in condizioni precarie il delegato della XIX Lariana Gianni Beltrami, il responsabile tecnico della stessa delegazione Fabio Lenti e due appartenenti alla Stazione di Valmadrera del Soccorso Alpino, Enrico Bellani e Alberto Redaelli. Un recupero reso difficoltoso anche dalle condizioni del ferito (“Aveva una frattura esposta, sveniva ed aveva altri traumi”).
Il 37enne in questione è peraltro uno scalatore più che esperto: raccontano i soccorritori che si tratta di “uno forte, che ha fatto degli 8a”: come dire, un alpinista di ottimo livello. A quanto si è appreso l’incidente di ieri è stato frutto di una sfortunata coincidenza. Pare che il punto su cui era appoggiato A.B. (un “terrazzino”) abbia ceduto improvvisamente, facendo cadere violentemente il monzese – precipitato per una decina di metri. Lo scalatore ha sbattuto contro la roccia, procurandosi la frattura scomposta della caviglia e altri danni alla schiena. Una condizione dolorosissima alla quale è stato costretto per ore, mentre il compagno di cordata era legato a lui e nell’impossibilità di soccorrerlo.