Al Sociale tutto esaurito per il 60° del Coro Alpino Lecchese

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Tutto esaurito al Teatro della Società per il sessantesimo anniversario del Coro alpino lecchese, l’ensemble nato nel 1951 e attualmente diretto dal maestro Francesco Sacchi. Nella serata di sabato 15 ottobre il palcoscenico più prestigioso della città ha, infatti, accolto il noto gruppo lecchese, che si è esibito con una quindicina di brani tratti dal suo repertorio. Entusiasta il pubblico in sala, che per l’intera durata del concerto ha affollato platea, palchetti e gallerie del Sociale e che non ha mancato di applaudire con gran partecipazione le musiche della tradizione, da “Serenata a castel Toblin” a “Signore delle Cime” passando per “Fila, fila” e “O cara mamma”.

Ma com’è nata l’idea di creare un coro alpino a Lecco? È il lontano 1961 quando un piccolo gruppo di giovani accomunati dalla passione per il canto decide di dare il via a questa avventura e di riunirsi periodicamente presso l’oratorio San Luigi di Lecco. Anno dopo anno il coro cresce sempre di più, diventando uno dei punti di riferimento per il canto della tradizione. Con un repertorio di più di cento brani che vanno dai canti sacri alla musica leggera, il Cal è riuscito a distinguersi sul territorio e non solo, tanto che nel corso di questi anni ha collezionato numerose soddisfazioni, prime tra tutte le vittorie ai concorsi nazionali di Ivrea, di Seregno e di Lecco nel 1968 e di Vittorio Veneto nel ’69.

La serata di ieri è stata, quindi, un’occasione per festeggiare insieme alla cittadinanza un’attività tanto longeva e di successo e ha visto la partecipazione dello scrittore Aloisio Bonfanti, che ha aperto l’evento. «Se si prende in considerazione l’intera storia del gruppo – spiega – sono circa 250 i cantori che ne hanno fatto parte e se si contano i concerti tenuti in tutti questi anni la cifra si aggira intorno alle millecinquecento esibizioni. Un numero davvero notevole».

Chiamati uno ad uno sul palco, i membri del coro si sono quindi esibiti con Serenada a Castel Toblin, Fila Fila, Il molinaro, Mi quant s’eri piscinina, O cara mamma, Dateci un prato d’erba, canto de not ‘n montagna, Che sera, E mi me ne so ‘ndao, La in funt a l’era, L’ultima notte, Deus ti salvet Maria, Signore delle cime, Io vagabondo, La valle. Brani che sono stati intervallati dalla lettura di poesie in lecchese, recitare dallo storico Gianfranco Scotti.

Presenti durante la serata numerose autorità tra cui il Viceministro Roberto Castelli, l’onorevole Lucia Codurelli e gli assessori comunali Michele Tavola e Martino Mazzoleni, tutti chiamati sul palcoscenico per premiare alcuni membri del coro. L’ottantacinquenne Eugenio Colombo, parte del gruppo sin dalla sua fondazione, il maestro Francesco Sacchi, il presidente Nogara, il vicepresidente Marco Riva, il segretario organizzativo Alessandro Milani, il tesoriere Maurizio Grioni e il coordinatore Francesco Sala sono stati, quindi, premiati durante la cerimonia.

Per ulteriori informazioni sul coro e sulle iniziative in programma per il sessantesimo anniversario consultare il sito internet http://www.coroalpinolecchese.it.

I membri del Coro Alpino Lecchese:
– Tenori primi: Bussani Francesco, Frigerio Federico, Grioni Maurizio, Limonta Benvenuto, Mauri Gabriele, Mottadeli Franco, Panzeri Mario, Panzeri Mario, Perego Giorgio, Sangalli Ezio, Valsecchi Riccardo;

– Tenori secondi: Brambilla Massimo, Bregaglio Emilio, Colombo Eugenio, Ferranti Primo, Meregalli Enrico, Milani Angelo, Pelaratti Gabriele, Riva Francesco, Rota Claudio;

– Baritoni: Assandri Eros, Cavalli Giuseppe, Gianola Bruno, Nava Gerardo, Nava Michele, Panzeri Silvano, Pirola Giordano, Spreafico Renato, Villa Maurizio;

– Bassi: Andreotti Adriano, Fumagalli Franco, Griso Domenico, Milani Alessandro, Nava Paolo
Nogara Giuseppe, Ratti Angelo Nino, Rota Lodovico, Sacchi Aldo