L’appuntamento è per sabato 13 aprile alle ore 17
Le indagini archeologiche hanno permesso di identificare e posizionare meglio importanti edifici come il palatium imperiale
GALBIATE – Il Museo archeologico del Barro (MAB) organizza il secondo incontro della rassegna “In viaggio nel Tempo”, dal titolo “L’età gota – oltre il Monte Barro“. L’archeologo Mauro Vassena, racconta la “Milano tra VI e XII secolo. Il volto di una città nel Medioevo“. L’appuntamento è per sabato 13 aprile alle ore 17 presso la Sala Conferenze Eremo di Monte Barro.
La città di Milano fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente dal 286 al 402, anno in cui la residenza dei sovrani fu trasferita a Ravenna. Le approfondite indagini archeologiche condotte nell’ultimo ventennio hanno permesso, attraverso i dati di alcuni nuovi scavi e la rilettura di ritrovamenti del passato, di identificare e posizionare meglio importanti edifici come il palatium (nell’alto Medioevo, indicava il centro amministrativo) imperiale, che occupava una grande porzione della città murata, nell’area oggi compresa tra le vie S. Maria alla Porta, S. Maria Fulcorina e del Bollo e il circo, tra le attuali via Circo e corso Magenta: un grandioso complesso edilizio, che in quanto sede del potere e della sua rappresentazione costituiva una vera e propria città nella città.
Le vicende della città nel V e nel VI secolo sono però molto meno chiare, segnate da eventi terribili, come la devastazione da parte di Attila (452) e fasi turbolente con alterne prese del potere. In base a cenni delle fonti e ai dati storici la città ospitò molto probabilmente anche il re ostrogoto Teodorico, che promosse il restauro di edifici pubblici e religiosi.
Di queste epoche che hanno lasciato labili tracce nella città successiva e moderna, sono un documento importantissimo gli edifici religiosi: anche se oggi mostrano forme e caratteri stilistici diversi, le loro posizioni nel tessuto urbano e le dedicazioni ci illuminano sulla storia della città. A un gran numero di chiese ed edifici religiosi, ancora esistenti, documentati ma scomparsi, solo citati dalle fonti o adombrati nella toponomastica si deve pertanto dedicare lo studioso che vuole ricostruite il volto di Milano, come per ogni altra città, peraltro, nel medioevo.
Mauro Vassena (di Valmadrera, archeologo specializzatosi presso l’Università Cattolica di Milano, che già abbiamo conosciuto in occasione di un altro incontro al Barro) ha recentemente pubblicato un volume di circa 640 pagine intitolato “Firmiter edificata opere mirifico. Archeologia e topografia di Milano tra VI e XII secolo“, opera per la quale ha vinto il premio al primo concorso “Tredesin de Marz- Premi di ricerca” bandito dalla stessa Fondazione.
Con un vasto e approfondito lavoro che perfeziona i contenuti della sua tesi di dottorato ci propone un ritratto della città di Milano nell’Alto Medioevo, colmando un’importante lacuna e mettendo finalmente a disposizione degli studiosi, dei curiosi e degli appassionati, una rassegna adeguata delle conoscenze disponibili sulla città.
Il lavoro intreccia lo scandaglio e l’esame delle fonti scritte (testi letterari, documentari, agiografici, liturgici ed epigrafici), la scarna bibliografia di riferimento e il riesame dei risultati delle indagini archeologiche finora condotte, in molti casi inediti.
Emergono nel libro significativi aspetti del paesaggio urbano milanese altomedievale nel suo integrarsi tra infrastrutture difensive, sedi di potere, centri di culto cristiano. Mauro Vassena tenta inoltre di ricomporre un tessuto insediativo, archeologicamente più difficile da riconoscere, costituito da abitazioni private, impianti artigianali e commerciali.
Per chi opera in ricerche specifiche sulla città, in particolare per gli archeologi che ne indagano il sottosuolo, questo testo offre un orientamento alla ricerca e molteplici spunti di approfondimento. Per chi vuole approfondire la storia del capoluogo lombardo, propone un’opportunità di conoscenza da una prospettiva sinora poco esplorata.