Vite, olivo, castagno e gelso protagonisti dell’ultimo volume del noto storico locale
Le coltivazioni hanno fatto l’economia e le tradizioni del Lario. Appuntamento oggi, martedì, all’Istituto S.G. Antida a Mandello
MANDELLO – “Ho umili origini, proprio nel senso etimologico, perché agli inizi ero un umile pianta selvatica che strisciava sull’humus, sul suolo come una serpe maledetta da Dio”. Comincia così la storia della vite, che in prima persona parla delle sue origini, di come ha accompagnato l’uomo lungo il suo cammino e di cosa ha significato per esso. A farle compagnia anche olivo, castagno e gelso, tutti protagonisti di ‘Quattro piante raccontano la vita del Lario’, libro di Roberto Pozzi, storico e divulgatore locale che oggi, martedì, alle ore 18 presenterà all’Istituto S.G. Antida di Mandello questo volume, dedicato alla moglie Marcela Arqueros Valer, donna dal pollice verde che parla alle piante.
Quattro piante capaci di narrare, con la saggezza di chi ha le radici ben piantate per terra e uno sguardo vecchio di secoli, uno spaccato della vita rurale del Lario degli ultimi secoli. Le loro fronde infatti non hanno solo fatto ombra alle sponde lacustri, ma hanno nutrito uomini e commerci. Vino, olio, castagne e bachi da seta hanno significato sostentamento, vita comunitaria, riti e tradizioni, economie fiorenti.
Persino la letteratura, dalla Bibbia alle poesie cinesi, ha lasciato testimonianza dell’influenza di questi alberi nella cultura e nell’immaginario collettivo lariano.
Biografia
Nato a Como nel 1944, Roberto Pozzi si trasferisce dopo la maturità in Cile, dove si laurea in Pedagogia e rimane sino al 1984. Tornato in Italia, continua l’attività di insegnante e coltiva la passione per la storia locale lariana. E’ autore di numerose pubblicazioni sulla cultura popolare di Dervio e non solo.
Nel 2007 esce il suo primo romanzo storico ambientato a Dervio ‘Sopra e sotto le onde del Lago‘. Altre pubblicazioni sono: Rime derviesi (2011), Tante lune fa, storie medioevali sul Lario (2011), Gente del Lario un secolo di racconti (2014), Memorie di una valle (2014), In un baleno, l’arco delle nostre vite (2014), L’Archibugiata al cardinale (2016), Un piccolo Bagliore e un grande tuono (2019), I promessi sposi di Corenno (2020).
A conversare con Roberto Pozzi sarà Giancarlo Colombo, nato a Lecco nel 1946, docente per oltre trent’anni di laboratori di fisica, chimica e scienze presso l’Istituto Parini di Lecco, grande appassionato della natura, fin dall’adolescenza si è occupato in particolare di paleontologia e di entomologia. Nel 2002 e 2013 ha scritto due libri sul Lariosaurus, il rettile fossile scoperto nell’800 nel calcare di Perledo e Varenna Su questo argomento recentemente ha tenuto con successo conferenze presso il planetario di Lecco ‘Morti sotto una cattiva stella. L’ultimo giorno dei dinosauri‘.