Gremito l’Auditorium per la presentazione del libro di Girgenti e Crippa promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro
Un dibattito stimolante in cui è uscita con urgenza la necessità di irrobustire l’Io per non lasciarsi appiattire dall’intelligenza artificiale
MERATE – Un manuale di resistenza umana per contrapporre l’Io all’utilizzo pervasivo e dilagante dell’Ai, l’intelligenza artificiale. Così è stato definito il libro “Umano, poco umano. Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale” presentato nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì, durante un incontro promosso dalla Fondazione Costruiamo il futuro.
Gremito l’auditorium comunale Giusy Spezzaferri, a conferma dell’interesse verso una realtà che si sta inserendo in maniera sottile nella nostra quotidianità. “Qualcuno ci ha dato dei luddisti, ma non è così: non siamo contro al progresso” ha affermato il filosofo Giuseppe Girgenti, autore del testo edito da Piemme. “Quello che vogliamo promuovere, grazie al libro, è un confronto e un dibattito sulle conseguenze di un tema, quello dell’intelligenza artificiale, che sta entrando con troppa leggerezza nelle nostre vite”.
Gli ha fatto eco Mauro Crippa, coautore del libro e direttore generale dell’informazione e della comunicazione di Mediaset, precisando come il volume abbia voluto sovvertire le impostazioni fin qui utilizzate volte a misurare il grado di intelligenza dell’Ai, andando invece a indagare e sondare le conseguenze sull’uomo dell’utilizzo di questo strumento. “E’ inutile nasconderlo: quando ci serviamo di un progresso tecnologico, abbiamo sempre un prezzo da pagare. Ogni tecnologia ci permette di fare qualcosa, togliendoci però un’abilità. In questo caso, dobbiamo chiederci se siamo pronti a una tecnologia che entra prepotentemente nei nostri sentimenti, nelle nostre emozioni e nelle nostre sfere più intime. Dobbiamo interrogarci e riflettere sul fatto che proprio chi ha inventato l’Ai sia ora preoccupato delle conseguenze”.
Incalzati dalle domande dell’onorevole Maurizio Lupi, presidente della Fondazione Costruiamo il futuro, che ha coinvolto nel dibattito anche Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, i due autori hanno posto l’accento sulla necessità di sapere gestire e affrontare questa fase di transizione, elaborando strategie per far sì che l’Ai si riveli non un danno bensì un aiuto alla formazione. “Girando nelle scuole ho potuto notare come i più preoccupati siano gli studenti dei licei artistici, spaventati dalla possibile perdita o svalutazione del potere creativo”.
Crippa e Girgenti hanno in più occasioni rimarcato che “il grande rischio non è l’AI diventi come l’intelligenza umana, ma che l’intelligenza umana smarrisca le sue caratteristiche peculiari e si appiattisca su quella artificiale, venendone travolta”. Da qui la proposta degli esercizi spirituali per irrobustire il proprio Io, ricordando i precetti dei grandi filosofi e scrittori greci (come Omero, Eraclito, Socrate o Platone) e della tradizione cristiana (Agostino e Ignazio di Loyola).
A ringraziare per l’importante momento di confronto e dibattito promosso in città il neo sindaco Mattia Salvioni, presente all’incontro con numerosi altri esponenti dell’amministrazione comunale.