Osnago: il dolore dei bimbi di Gaza nella tela del maestro Freddi a “La voce del corpo”

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Bruno Freddi e Michele Ciarla davanti alla tela "Gaza"

La rassegna d’arte contemporanea è stata inaugurata sabato in piazza

Due le opere del maestro Freddi esposte: “Gaza”, una maxi tela che racconta il dolore dei bambini e “L’albero dei sentimenti”

OSNAGO – Una, la grande tela di cinque metri per due e mezzo, evocativamente intitolata “Gaza” guarda al dolore e alla sofferenza dei bambini della Palestina; l’altra, l’installazione “L’albero dei sentimenti”, racconta una società dove le foglie dell’albero dei nostri sentimenti si sono ormai trasformate in pietre pesanti.

C’è ancora una volta il tocco del grande artista Bruno Freddi nella settima rassegna d’arte contemporanea La voce del corpo, inaugurata sabato pomeriggio in piazza Vittorio Emanuele II a Osnago. Promossa dall’associazione omonima, presieduta da Michele Ciarla, la rassegna spicca come un momento di riflessione e analisi della società contemporanea svolto attraverso il linguaggio, profondo e universale, dell’arte.

“Sono due opere su cui ho lavorato per anni con la mente: erano nei miei sogni e sono riuscito a realizzarli negli ultimi mesi della mia vista” ha spiegato Freddi, accennando velatamente ad alcuni problemi di salute accusati nell’ultimo periodo. “Questa tela, realizzata con la tecnica del collage, rappresenta tutto il mio dolore: parla dei bambini di Gaza. Qualcuno, vedendola, ha detto che ricorda Guernica, ma nel quadro di Picasso erano presenti delle simbologie; il mio invece è un documento di quello che la Palestina sta soffrendo”.

L’albero dei sentimenti

Il maestro ultraottantenne, cittadino onorario di Osnago, ha voluto poi parlare anche dell’installazione “L’albero dei sentimenti”: “E’ da un po’ di tempo che vado cercando dei buoni sentimenti in questa nuova società dove la paura, l’odio e lo stupore sono come sassi che ci cadono addosso, stravolgendo la nostra natura. Così l’albero dei nostri sentimenti è composto non da foglie, ma da pietre pesanti”.

Bruno Freddi, Angelo Tiengo e Paolo Strina

Le due opere resteranno in piazza della Chiesa a Osnago fino a fine giugno, poi probabilmente, come avvenuto anche per la grande tela realizzata in onore di Gino Strada, verranno ospitate in altri Comuni del territorio in una sorta di mostra itinerante.

Sempre fino a fine giugno resterà aperta la mostra fotografica realizzata dal collettivo Cesura allo Spazio Aperto di via Roma, sede elettorale di Progetto Osnago fino a pochi giorni fa. Tre le tematiche trattate grazie al contributo di tre diversi fotografi: Giorgio Salimeni racconta, con i suoi scatti, la realtà di Gela e del Meridione d’Italia; Stefania Bosso con “Compagnia della fortezza” affronta il tema, mai facile, delle carceri mentre Alessandro Sala con “Asylum Seekers” quello, quanto mai attuale, dei richiedenti asilo. La mostra sarà aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Le mostre allestite a Spazio Aperto

Presente all’inaugurazione il neo sindaco Felice Rocca che ha parlato di una “rassegna che non è mai banale” ed è capace di rimarcare il forte senso di responsabilità sociale insito nelle iniziative culturali e artistiche.

Il festival continua con diversi appuntamenti in altre location di Osnago. Giovedì 20 giugno Villa De Capitani ospiterà il recital musical / teatrale “Canto per la terra” con Marco Continanza e Gian Battista Galli mentre venerdì 21 giugno in sala civica con “I vestiti della musica” sarà possibile effettuare, insieme a Paolo Mazzucchelli, un viaggio tra le meraviglie delle copertine dei dischi. Lo Spazio De Andrè ospiterà invece sabato 22 giugno una performance di neo butoh mentre domenica 23 giugno si tornerà in piazza per la performance di danza contemporanea “I am the change. Io sono il cambiamento” con Chiara Serafini. Mostre e spettacoli sono a ingresso libero.